giovedì 18 marzo 2010

silvia depetris 268904

I giorni 3 e 10 marzo, durante le le lezioni di disegno digitale, ho avuto l'occasione di assistere agli interventi di Michele Vianello e Gianluigi Cogo organizzati dal professor Galluzzo. Personalmente ritengo siano stati degli incontri estremamente interessanti e costruttivi perché ci sono stati presentati in maniera chiara dei temi abbastanza complessi e ci è stata data un' immagine del web e della rete come strumenti molto utili che permettono, soprattutto a noi giovani, di avere delle chance in più nel nostro futuro privato e lavorativo.
Michele Vianello ha presentato il tema dell' importanza, al giorno d' oggi, del web 2.0 e della rete come luoghi non fisici in cui si può dialogare e scambiare idee con milioni di persone , indicando i vantaggi che le città fornite di banda larga hanno. Vianello inoltre ha sottolineato il fatto che nell' epoca della rete e di internet, per mandare avanti un' impresa, lo spazio fisico non è più un elemento indispensabile; infatti vengono messe in rete tutte le informazioni necessarie agli acquirenti e gli uffici vengono sostituiti da informazioni in rete.
Il direttore di Vega ci ha poi presentato degli esempi di piattaforme di dialogo quali Trip Advisor, Iris, Facebook, Twitter, Wikipedia ed altri ancora, sottolineandone l'utilità ed elencando i vantaggi dati dal dialogo e dalla collaborazione che si instaurano tra gli utenti di queste community. Grazie a questa mescolanza di idee si arriva ad una conoscenza collettiva. Mediante la piattaforme di dialogo ogni individuo che abbia accesso alla rete può esprimere le proprie opinioni, conoscenze, lamentele o proposte andando così ad incrementare il sistema e a donare, senza censure, il proprio sapere, delle informazioni o delle idee a tutte le persone che sono interessate.
Il secondo incontro, tenuto da Gianluigi Cogo, era incentrato sul concetto di democrazia digitale, forma nata grazie alla rete e alla tecnologia. Essa è una sorta di democrazia diretta perché il cittadino è in diretto contatto con l'uomo politico. In America, per esempio, i parlamentari utilizzano i social network per mettere alla luce del sole le loro attività e per restare in contatto con i cittadini che possono, in questo modo, monitorare l'attività degli uomini di governo. Il signor Cogo, inoltre, ha presentato l'esempio dell'Inghilterra, dove, durante il mandato i cittadini collaborano con i politici mettendo in rete le proprie proposte e le proprie critiche, dando così vita ad una democrazia partecipata in cui il cittadino digitale non ha solo diritti ma anche doveri cioè quelli di aiutare il politico a governare durante il mandato, facendo così qualcosa per lo stato di cui facciamo parte, rendendoci appunto partecipi. Un esempio italiano di partecipazione e democrazia dal basso è dato dal gruppo “I 40 per Venezia”, insieme di cittadini che organizzano riunioni volte a trovare delle soluzioni per migliorare la propria città.
Da questi interessanti incontri ho compreso che la rete risulta essere uno strumento molto utile per la crescita e lo sviluppo di progetti e idee, che vengono interscambiati e condivisi da molte persone e che hanno quindi maggior possibilità di realizzazione rispetto alle idee di un singolo individuo che non si espone ascoltando le impressioni e le proposte di altre persone. Ne consegue che, sapendo utilizzare bene il computer ed avendo dimestichezza con la rete, si hanno più possibilità di successo nel campo del lavoro, si possono esprimere liberamente le proprie idee e si possono risolvere problemi legati alla vita quotidiana con minor dispendio di energie e di tempo.