Michele Vianello, direttore della VEGA, ha tenuto una discussione mercoledì 3 marzo. Ha parlato del rapporto che dovremo avere con la tecnologia. Ha affermato che secondo lui la rete internet wi fi dovrebbe essere espansa a tutto il territorio di una città e non solo all’interno delle scuole, in locali pubblici e in singole piazze. Poi ha parlato dei social network come facebook, twitter, e-bay e altri siti di questa tipologia. Ha inoltre parlato di come, attraverso la rete, si possono cambiare le pubbliche amministrazioni. Non si tratta di semplice innovazione tecnologica ma di un vero e proprio cambiamento culturale. Utilizzando internet si può entrare in contatto velocemente con tutti i servizi pubblici: dalla sanità al comune. Cambiamento culturale nel senso che dovremmo essere consapevoli che la tecnologia è alla portata di tutti: adolescenti, adulti e anziani. Per esempio nel segnalare dei problemi urbanistici senza dover andare in comune e perdere tempo o come i dottori di tutto il mondo potrebbero avere accesso alle cartelle cliniche dei pazienti che gli si presentano davanti. Infine ha affermato che sta lavorando con l’obbiettivo di innovare attraverso il web 2.0 la città di Venezia.
Nella conferenza di mercoledì 10 marzo Gianluigi Cogo ha parlato della “Democrazia Partecipata”. Negli ultimi anni in alcuni stati del mondo il rapporto tra governanti e governati stanno cambiando grazie allo sviluppo tecnologico. Per esempio, in Brasile si eleggono i politici anche per via telematica attraverso internet. In Inghilterra la popolazione può collaborare con i governanti aiutandoli nel cambiamento. Per far ciò sono molto importanti i media sociali (facebook, twitter, youtube,ecc.) che mettono in contatto milioni e milioni di persone. Gli elementi essenziali per mettere in pratica questo genere di politica sono:
- infrastruttura: evoluzione delle città e degli stati in funzione dell’informatica;
- tecnologia: il fatto che ormai telefonini e computer siano alla portata di tutta la popolazione;
- cultura: tutti devono essere a conoscenza anche della cultura digitale.