lunedì 15 marzo 2010

Caterina Vaccari, 268898

ESERCITAZIONE N.1
Negli ultimissimi anni le nuove tecnologie e i nuovi sistemi di comunicazione hanno radicalmente modificato il vivere quotidiano di tutti noi.
Se negli anni novanta il computer era un ingombrante scatolone posseduto da pochissimi e i cellulari erano grandi come telecomandi, oggi tutti possediamo un pc e aggeggi supertecnologici che portiamo sempre appresso.
L’evoluzione delle tecnologie ha costretto la maggior parte delle persone a cambiare i modi di comunicare. Basti pensare quanto internet sia diventato in pochi anni, inizialmente sempre più diffuso, poi indispensabile. Indispensabile per le ricerche personali, per lavorare, e soprattutto per comunicare.
Mentre la televisione, i giornali e gli alti media ci consentono un tipo di informazione passiva, come tutte le tecnologie web 1.0, da pochi anni a questa parte, con l’introduzione delle tecnologie web 2.0, possiamo permetterci una comunicazione attiva, partecipe e collaborativa.
Web 2.0 è infatti un nuovo approccio alla rete, costruito prima di tutto sulla collaborazione. I contenuti sono direttamente elaborati e modificati dagli utenti. Web 2.0 si basa quindi sui grandi numeri di persone che collaborano. Alcuni esempi di questo tipo di tecnologia possono essere:
• Facebook, che negli ultimi tempi ha raggiunto un elevatissimo numero di utenti;
• Twitter;
• Linkedin , una community più specialistica, che permette una comunicazione “lavorativa” e la presentazione del proprio curriculum;
• YouTube, dove è possibile vedere un enorme quantità di materiale quando e dove si preferisce;
• Flikr, spazio virtuale in cui è possibile inserire fotografie, una community direttamente indirizzata ai turisti;
• Wikipedia;
• Google;
• Metrical puzzle;
• Ebay;

Ma Web 2.0 ha permesso anche la nascita della democrazia partecipata, la cosiddetta E-democracy, una democrazia diretta in cui vengono utilizzate le moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione a livello delle consultazioni popolari. Per esempio in Brasile si vota su internet.
Ma essere cittadino digitale comporta diritti e doveri: bisogna rivendicare i propri diritti digitali e, allo stesso tempo, partecipare alla formazione della democrazia stessa.
Tra i primi esempi di E-democracy si possono menzionare:“fix my street”(aggiustami la strada), o “mybikelone”, che permette di segnalare infrazioni facendo una foto della targa di un’auto parcheggiata su piste ciclabili, “spotcrime” contro vandalismi e crimini…
Internet e le nuove tecnologie hanno, e stanno tuttora, modificando velocemente i nostri modi di informazione e comunicazione. Questi strumenti ci danno la possibilità di svolgere operazioni che fino a pochi anni fa richiedevano molto tempo, in pochissimi istanti. Ci permettono inoltre di accrescere il nostro sapere in modo collaborativo, mediante la comunicazione peer to peer.
Caterina Vaccari, mat.268898