lunedì 15 marzo 2010

rosina alessandro 269439

Iuav – Corso di Informatica e Disegno Digitale
Prof. Maurizio Galluzzo
a.a. 2009 – 2010
Prima Esercitazione

Michele Vianello direttore del VEGA (Parco Scientifico Tecnologico di Venezia) e Gianluigi Cogo fondatore della prima rete civica "Venice On-Line" hanno tenuto delle lezioni rispettivamente il 3 e il 10 marzo in cui si è parlato di come i social network e tutta l’ intera rete stanno portando notevoli cambiamenti nelle relazioni interpersonali tra persone comuni, nel mondo politico e in quello della pubblica amministrazione.

La città di Venezia per la sua particolarità e la sua singolare storia, viene vista come una città antica, chiusa in se stessa. Il quesito che sorge spontaneo è se una città come questa abbia ancora la possibilità di svilupparsi, o ancora meglio ammodernarsi.
Non troppo tempo fà, l'economia e la città stessa erano legate fra loro da produzioni reali. Oggi, invece, tutto quello che prima contava non conta più, perchè l'economia punta sopratutto alla sostenibilità ambientale e alla riconversione, quindi ciò che è importante è quello che uno conosce. In questo preciso caso l'argomento preso in questione sono i BIT, ovvero la quantità di informazioni; il sapere e la capacità di riuscire a condividerlo con gli altri.
Parlando di cose non materiali quindi, di assenza di uno spazio fisico, è possibile individuarlo come innovazione nel territorio veneziano. Parliamo del WEB 2.0, una piattaforma di comunicazione che consente all'utente di fare il contenuto, non come accadeva nel veccchio WEB 1.0 dove si trovavano interazioni minime, perchè molti leggevano e pochi pubblicavano.
Oltre allo scambio di notizie tra persone normali, la rete e la tecnologia rendono possibile una democrazia digitale, la quale è una sorta di democrazia diretta perchè il cittadino è in diretto contatto con l'uomo politico, perchè dopo essere stato scelto dai propri elettori deve continuare ad interagire con loro attraverso la rete(come fanno gli anglosassoni), dando così via ad una sorta di democrazia partecipata.

Concluderei dicendo che dal punto di vista della comunicazione sono stati fatti molti passi in avanti, ora stà a noi riuscire ad utilizzarli nel modo più appropriato.