giovedì 18 marzo 2010

Marzia Bonaventura 250287

Il mondo digitale è stato il tema centrale dei due incontri avvenuti le settimane precedenti, uno con Michele Vianello e l’altro con Gianluigi Cogo. Ho trovato molto interessanti entrambi gli interventi, soprattutto perché mi hanno aiutato a vedere le opportunità offerte dal web sotto un altro punto di vista. L’introduzione di Web 2.0 è stato il trampolino di lancio per un nuovo mondo digitale. Prima eravamo di fronte ad un modo passivo di interagire con il web. Ci si limitava a consultare google per avere qualche informazione e prima ancora l’unico modo di comunicare via web era inviare una mail. Web 2.0 ha portato un nuovo mondo. Ora siamo elementi attivi del digitale e più di quanto pensassi fino a qualche giorno fa. Già face book era sembrata una cosa molto innovativa, ma anche questo veniva usato solo per guardare cosa fanno o dicono gli amici. Ma quello che ci viene offerto oggi è molto di più. Possiamo interagire e comunicare con chiunque. Grazie a Facebook, Twitter, Linkedin abbiamo innumerevoli possibilità di comunicazione anche con chi magari non avremo mai la possibilità di incontrare di persona. Infatti quello che mi ha colpito di più è stato lo sviluppo del web applicato alla politica e alla pubblica amministrazione. Il modello americano è ancora una volta da prendere come esempio. Loro offrono la possibilità al cittadino di riferire una serie di problemi attraverso FIXMYSTREET, MYBIKELANE, SPOTCRIME. Quello che questo sistema garantisce è la certezza che dall’altra parte qualcuno prenderà in considerazione la nostra segnalazione e farà qualcosa per risolvere l’eventuale problema. A mio parere è un modo molto intelligente di sfruttare l’innovazione offerta dal web. Il mondo digitale permette ora al cittadino di essere cittadino in prima persona e così può essere lui a far capire alla pubblica amministrazione i problemi che la sua città può avere e dove intervenire. È un modo anche per il cittadino di sentirsi parte della sua città.
Web 2.0, oltre a questo, ci offre moltissime altre possibilità come ad esempio archiviare dati e condividerli con altri, possiamo lavorare, informarci, acquistare quello che ci piace.
Il messaggio che ho percepito da entrambi gli interventi è che il nostro futuro si deve rapportare con il web, che lo vogliamo o meno. Tutto questo però sarà possibile se le città saranno disposte a favorire questa innovazione e quindi inserendo la banda larga. Una delle frasi che mi ha un po’ spaventato inizialmente è stata “chi vive in un paesino che non è raggiunto dalla banda larga è fuori”. Riflettendoci bene però devo ammettere che è vero perché a quelle persone è precluso un mondo che offre opportunità utili. Il web non ha più ragione di essere visto come qualcosa di negativo perché tutto quello che viene creato per la maggior parte è per andare in contro al cittadino.