venerdì 19 marzo 2010

Gabriel Josè Maria Ferro 269056

“Finisce un epoca in cui lo spazio è ciò che fa la differenza”; così Michele Vianello, direttore generale del VEGA, intervenendo in aula il 3 Marzo scorso, argomenta uno dei tre punti focali su cui ci ha invitato a riflettere durante l’incontro tenuto. Il Direttore generale del VEGA si è inizialmente interrogato sulla reale possibilità di “innovare” a Venezia: Michele Vianello ha dato una chiara risposta affermativa sostenendo che proprio in una città in cui l’innovazione sotto il punto di vista “materiale” è quasi pari a zero, lo sviluppo è possibile proprio perché stiamo vivendo un epoca in cui grande forza è assunta dalla spazialità dei bit e sulla “conoscenza e capacità di trasmettere idee”. Ma come trasmetterle queste idee? Viene qui introdotto il secondo punto del dibattito, presentando il mondo “web 2.0” come funzionale canale di dialogo e interscambio dove molto più facilmente possono essere trasmesse idee, archiviati dati e offrirsi in modo competitivo nel mondo del lavoro; ciò avviene grazie alle diverse piattaforme che, a costo zero, mettono in comunicazione persone diverse in paesi diversi. Alcune di queste piattaforme, quali ad esempio “youtube”, negli ultimi anni hanno rotto il tradizionale modo di comunicare aprendo nuove frontiere e creando nuovi canali della comunicazione. Michele Vianello ha offerto, sviluppando il terzo punto focale dell’incontro, l’occasione per un interessante riflessione: cos’è la cittadinanza? Quando si può parlare di cittadino? Secondo il direttore generale del Vega, oggi, si può parlare di cittadino quando esso ha la possibilità di accedere ad internet gratuitamente. Interessante e condivisibile idea che darebbe a tutti la possibilità di entrare nel mondo web e poter proiettare una parte della propria identità su nuovi e più veloci canali di comunicazione.
Sullo stesso filone si è tenuto l’intervento di Gianluigi Cogo che ha avuto come leitmotiv il ruolo del cittadino all’interno del mondo 2.0. il cittadino come partecipante attivo della democrazia, una democrazia e una burocrazia proiettate realmente sul digitale, ove sia possibile per esempio anche votare via web, favorendo potenzialmente la partecipazione dei giovani. Il cittadino che si proietta e si muove nel mondo digitale deve sottostare a dei doveri e ad una partecipazione attiva, anche nel “guidare” l’azione di governo durante il mandato e non solamente al momento della scelta politica. Gianluigi Cogo si è soffermato sul ruolo fondamentale che assumono i media sociali nel momento in cui riescono a coinvolgere il maggior numero di gente possibile che sia attiva per il comune sviluppo della società. Credo che questi incontri siano stati, sono e saranno utili perché si offrono come delle finestre su quello che è il mondo verso il quale, se magari ancora non lo siamo completamente, domani saremo.