mercoledì 17 marzo 2010

Francesco Caratti 269286

ESERCITAZIONE n° 1

Nel primo incontro tenuto dal Sig. Michele Vianello, sono stati toccati molti temi interessanti e stimolanti, primo tra tutti quello riguardante Venezia e la possibilità di innovarla, questione su cui si discute ormai da tempo. Come si sa Venezia da sempre ha avuto problemi di assenza di spazio e conservazione, vista l’obsoloscenza delle strutture. Ma grazie alla nuova economia immateriale fatta di bit l’innovazione può così farsi strada, conciliando la sostenibilità dell’ambiente e sconfinando dall’idea dell’ufficio fine a se stesso. Non ci troviamo più infatti difronte al fordismo, che sfruttava un gran numero di persone implicando l’occupazione di molti spazi, ma ad un economia di bit che da la piena libertà di movimento senza dover occupare luoghi o situazioni imposti! Si passa quindi dagli atomi ai bit che costituiscono una quantità illimitata di informazioni trasmettibili via web rapidamente e facilmente. Oggi è l’epoca dei processi di collaborazione e scambio repentino di idee e info resi possibili dall’utilizzo della banda larga, wifi ( la connettività è in movimento) che diversificano le aree urbane. Le 'smart city' sono le città del progresso grazie alla loro alta capacità di connettività. Altro argomento trattato è il web 2.0, un’ approccio totalmente diverso alla rete, consistente in un portale dove è possibile condividere qualsiasi cosa. Un esempio lampante di ciò è face book che è ormai diventata una piattaforma di dialogo tra le più importanti al giorno d’oggi, che da anche la possibilità di interagire con altre persone senza filtri. Altra piattaforma importante è Youtube, la quale ha rotto definitivamente gli equilibri dei media tradizionali, perché ora si ha la possibilità di vedere ciò che si vuole senza alcune censura o filtro. Un’altra ancora è google, creato per mettere in rete tutte le conoscenze, ma acquista valore solo se ognuno di noi ne fa uso. Si è parlato infine del libro “The cluetrain manifesto”, frutto di un lavoro collettivo tra diverse persone che hanno riscritto le regole nei rapporti tra le aziende e gli utenti consapevoli del fatto che ora “ I mercati sono conversazioni ”. Queste persone hanno rielaborato una parte delle regole del marketing, dell’economia, della gestione delle imprese basandosi sull’epoca della rete.

Nel secondo incontro tenuto invece da sig. Gianluigi Cogo, tutte le questioni trattate ruotavano intorno al concetto di democrazia partecipata e alle sue varie forme. Prendendo come esempio il modello inglese, dove grazie alla partecipazione dei cittadini è possibile aiutare i politici per eventuali scelte o decisioni. Infatti ora il cittadino non deve solamente ricevere (rivendicando i diritti), ma deve anche dare, partecipando in maniera attiva alle forme di democrazia diretta, con l’ausilio magari dei media sociali. La frase di J.F. Kennedy chiarisce bene questo concetto “ Non chiederti che cosa fa lo stato per te, ma chiediti cosa fai tu per lo stato”. Questa espressione sintetizza la relazione che dev’esserci tra cittadino e Stato, poiché noi stessi siamo parte integrante di quest’ultimo. Per quanto riguarda i media sociali (Facebook, Youtube, ecc) che sono altamente abilitanti, questi favoriscono la partecipazione individuale o collettiva e possono diventare degli strumenti impiegati per l’esercizio della democrazia diretta. Il web, nuovo media stream, evoluto e sociale si compone di tre fattori fondamentali : le infrastrutture, la tecnologia, la cultura; essenziali per l’esistenza del web stesso. Il mondo ora è finalmente accessibile a tutti, c’è il ritorno della persona al centro dell’universo, poiché chiunque ora può comunicare anche con le più alte cariche dello stato per proporre soluzioni, dare le proprie impressioni o semplicemente esprimere le proprie idee, poiché esiste un rapporto alla pari, e viene soppiantato il concetto di piramide sociale, quello secondo cui un individuo può comunicare solamente con chi sta sopra di lui e non con chi sta più in alto. Un altro strumento molto utile è ‘Fix my street’, nel quale un cittadino segnala delle possibili inflazioni commesse, la privacy è mantenuta poiché si segnala esclusivamente l’atto e non la persona colpevole. Qui si ritorna al discorso del dare e avere, segnalare queste inflazioni è un diritto civico del cittadino. In Canada è persino possibile monitorare le attività politiche dei parlamentari, e quindi sapere con esattezza cosa fanno, le decisioni che prendono, se vanno o meno a lavoro. Purtroppo da noi in Italia questo non è ancora possibile. Un esempio da imitare è stata l’azione dei ‘ 40 per Venezia’ che è riuscita a mettere alle strette l’amministrazione, costringendola a fare una scelta : metter da parte le proposte che vengono dal “basso”, ovvero dai cittadini, oppure attivare dei servizi nello stesso modo in cui i cittadini, associazioni, comitati hanno dimostrato attraverso quello che offriva la democracy. Spero che anche in Italia si possa raggiungere presto questa fondamentale, a mio parere, interazione tra cittadino e Stato, poiché gioverebbe ad entrambi e probabilmente riuscirebbe a risolvere problemi legati alla difficile comunicazione tra l’amministrazione e il popolo.