BENVENUTI NEL MONDO 3.0
Sollecitato da questa serie di interventi, ho cercato oltre al semplice commento su parole già dette e concetti già sentiti, di ampliare lo spettro delle mie conoscenze.
A sentire molte voci (soprattutto in rete), questa è una nuova era, un nuovo mondo nelle nostre mani. La nostra vita sta cambiando: grazie alla convergenza digitale abiteremo in città senza traffico, avremo prezzi più bassi e sicuramente più democrazia. Grazie ai computer, a Internet e alla convergenza digitale la nostra vita può cambiare in meglio.
Da oltre 20 anni , migliaia di interruttori elettronici (transistor) sono integrati nei chip, i piccoli cervelli degli apparecchi elettronici. Questi interruttori permettono agli apparecchi di diventare “intelligenti”: e non solo su cellulari e computer, ma anche telecomandi, lavatrici e lavastoviglie.
Come spiega Nicholas Negroponte, studioso del M.I.T. di Boston, nel suo saggio Being Digital (Sperling&Kupfer), ci stiamo avvicinando a diventare digitali.
Il tema quindi di questi due incontri sono la connettività che Michele Vianello nel suo intervento sottolinea a caratteri di fuoco come sia necessaria per uscire da questa crisi e affrontare al meglio le opportunità di questa nuova era che si staglia all’orizzonte. Usando sempre una citazione di Negroponte, Vianello ha parlato del passaggio da economia degli atomi all’economia dei Bit (binary digit _ cifra binaria, la più piccola porzione di informazione concepibile).
Ma indissolubilmente legata alla connettività, Vianello individua la capacità di innovare, e con specifico riferimento alla sua (e nostra) città, Venezia. Questa nuova economia, basata sul valore del Bit (dell’informazione condivisa senza limiti) e non più dello spazio fisico, lascia a Venezia una speranza di futuro radioso.
L’economia della rete è definita LONG TAIL (dove quindi lo spazio non serve più), al contrario dell’economia tradizionale, fatta di Hit. L’esempio che porta è quello del famosissimo App Store: qui è possibile comprare qualsiasi brano a un’irrisoria cifra di 1$, comprando solo ciò che interessa. Insomma un’economia del tutto nuova, che Vianello si spinge a definire economia del Dono.
Il secondo tema, trasversale poiché presente in entrambe le lezioni, è quello della nuova Democrazia (“partecipata” per Gianluigi Cogo) nella quale grazie alle potenzialità della rete rivoluziona il rapporto tra chi amministra e chi è servito (tutti noi). Non proprio una rivoluzione totale, dato che già Pericle ci aveva pensato, 2500 anni fa, quando istituì il diritto per tutti i cittadini a essere eletti, sulla base della fiducia e della reputazione. Due concetti che oggi Internet, oggi, rende possibile far viaggiare democrazia e rappresentanza.
Questa è una democrazia elettronica, proprio come la definisce Cogo, che grazie alla facilità dei nuovi strumenti, è di fatto anche una democrazia diretta. Si è anche parlato di “strategies for political and governance processes”; nella quale il cittadino si ritrova proiettato nel digitale.
Tutto questo è possibile solamente grazie allo sviluppo impetuoso dei media sociali (grazie alla nuova era del Web 2.0): forniscono infrastrutture – sempre disponibile grazie alla connettività -; tecnologia e soprattutto cultura.
Un nuovo movimento culturale, oltre che politico e economico, nella quale si assiste ad una produzione collettiva dell’economia della conoscenza (users generated contents) .
Per concludere, se in pochi anni il web 1.0 è stato scalzato da un web più interattivo, umano (poiché fatto di dialoghi): il 2.0; non dubito che nei prossimi anni si possa già dare il benvenuto ad un web 3.0. Le basi per questa interattività estrema sono già ben radicate, poiché l’informazione digitale attuale passa attraverso un chip Rfid (Radio frequency identification), come quello presente sui Telepass, che permette di taggare tutto e chiunque. In futuro quindi le informazione potrebbero diventare così veloci che davvero la parole dei due esperti intervenuti potranno diventare realtà: magari dal divano, essere eletti o eleggere persone giuste, con le quali davvero stabilire un rapporto umano basato sulla fiducia reciproca, dando vita ad un Net-Parlamento in Rete, sempre aperto e sotto il reciproco controllo dei net-deputati. E di tutti i cittadini: magari quel giorno tutte le formiche avranno imparato ad usare il megafono.