giovedì 18 marzo 2010

Fabio Dante 270736 - Esercitazione 1

Interv. MICHELE VIANELLO

Temi essenziali di quest’intervento sono stati il concetto di comunicare, la banda larga ad alta velocità, il cittadino in forma digitale, il nuovo web 2.0, l’economia e la pubblica amministrazione in Italia e nel mondo; di seguito spiegati per punti:

Cittadinanza digitale:

Nella capacità di accedere alla rete e nei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione, Venezia può rinnovarsi? La risposta è “si”: con la green economy, che pensa alla sostenibilità ambientale e che può essere aiutata dalla tecnologia e dalle comunicazioni (come i trasporti); con VEGA si è pensato all’economia degli spazi, cioè far si che le fabbriche occupassero degli spazi e non che occupassero nuovi luoghi; nella nuova economia per sviluppare un impresa non è necessario spazio, ma Bit e non atomi, conoscenza e capacità di trasmettere idee (come Google sviluppato solo da un algoritmo, non da un’impresa).

Smart cities:

A Venezia c’è da sempre il problema dell’ assenza di spazio, terreno fertile per l’ innovazione: eliminando l’ufficio fine a se stesso, è finita l’epoca nel quale il numero di persone fa la differenza, ora è l’idea e la comunicazione a fare da padrone nello sviluppo di un progetto. Per tutto questo c’è un solo requisito: la banda larga ad alta velocità e wi-fi che permettono la connettività in qualunque posto, in maniera più diffusa possibile. Le città che forniscono la banda larga, sono quelle che inglobano il maggior numero di lavoratori e ricercatori, dove è possibile anche migliorare i trasporti, le comunicazioni, le cosiddette “smart cities” (in particolare Google sta sperimentando 1gb di banda larga, uno cosa quasi utopistica solo a pensarlo).

WEB 2.0:

WEB 2.0 non è una tecnologia, è un approccio alla rete attraverso strumenti di connettività abbordabili da tutti tramite lo sviluppo di piattaforme di dialogo le quali consentono il “mush-up”:

· FACEBOOK: è una delle piattaforme di dialogo più efficienti, un grande strumento nel quale gli utenti possono aggregarsi a gruppi lasciare commenti e interagire con qualunque profilo è il vero web 2.0 che consente la vera COMUNICAZIONE mondiale;

· TWITTER: più semplice di face book, consente agli utenti di aggiornare il proprio profilo con un testo di massimo 140 caratteri; questa piattaforma può essere utilizzata dalle aziende che possono monitorare i propri dipendenti su Twitter (come avviene per i parlamentari candesi);

· LinkedIN: è una piattaforma che si basa sul lavoro, permette di scrivere il “curriculum” nel proprio profilo e quando il datore di lavoro lo visita sa esattamente come ci relazioniamo con gli altri, perché vengono visualizzati i post e le altre cose, quanto un personaggio si interessa al mondo del lavoro. Questo permette di evitare i colloqui, serve per risparmiare tempo sia da parte di colui che va in cerca di lavoro sia da parte del datore di lavoro;

· YOUTUBE: questa piattaforma ha rotto l’equilibrio dell’informazione in tutto il mondo, soprattutto dei media tradizionali (giornali, telegiornali, radio…), permette a tutti di poter riguardare programmi TV, film, sintesi, notizie e sintesi di qualsiasi genere possibile. E’ una libertà assoluta di informazione gratuita a disposizione del mondo.

· FLICKR: questo è un sito per pubblicare le proprie fotografie condividendole, se si vuole, con gli altri, permettendo anche di lasciare commenti dei visitatori;

· WIKIPEDIA: è uno dei più importanti strumenti di comunicazione, fatto e aggiornato degli utenti, dimostrazione che internet è fatto soprattutto dai navigatori;

· GOOGLE: è la vera rivoluzione informatica del web degli ultimi tempi. Google immette in rete tutta la conoscenza, ma questo può avvenire solo con il contributo degli utenti perché se un certo numero di persone non va in google per cercare quello che gli serve, quest’ultimo non potrà più andare avanti perché non ha più un ritorno di interesse anche di tipo economico. Google tuttavia è abbastanza invasivo e ha una banca dati su ogni su ogni singolo utente che tiene strettamente riservato, in Giappone infatti i navigatori preferiscono usare Yahoo per le proprie ricerche, perché più libero rispetto a Google.

The long tale:

nell’economia normale si acquista un hit nel quale poche cose di tutto di quello che abbiamo comprato ci soddisfano, in rete questo non avviene, perché si può acquistare solamente quello che ci interessa come in Apple store, questa però è un’economia diversa fatta dalla somma da “micro-guadagni” che messi tutti insieme fanno un enorme reddito.

“E’ impossibile convincere le persone a non rubare, ma convincerle a spendere un dollaro è possibile” (Steve Jobs di Apple).

Economia del dono:

Ha questo proposito (WIKIPEDIA e GOOGLE) godono dell’ economia del dono: i contenuti di queste due piattaforme sono generati dagli utenti, quando uno lavora in rete genera contenuti. Quando una foto è taggata, e viene fuori su google immagini, questa è una donazione che l’utente visitatore fa al web, in particolare ai motori di ricerca. Il web non può esistere se tutti non contribuiscono con donazioni per renderlo ampio ed efficiente.

Economia della rete è abbondanza, l’economia dei media tradizionali è scarsità.

Pubblica Amministrazione:

“una cosa vale se è messa in relazione ad altre conoscenze”. Il manifesto dell’innovazione nel comune di Venezia. I software si formano in base ai modelli organizzativi: IRIS Beta (cioè che si adatta continuamente), questo consente ai cittadini veneziani di segnalare problemi, e chi riceve la segnalazione è obbligato a risolvere il problema da parte dell’ amministrazione, dando anche una risposta al segnalatore, questo è reso possibile attraverso il blog del comune di Venezia.

Trip advisor:

E’ lo strumento con il quale i viaggiatori segnalano le loro impressioni sulle visite di qualunque genere, la fortuna turistica di un luogo è fatta anche dal passaparola delle persone che ci vanno, che in rete funziona benissimo senza spendere soldi per il cartaceo, attraverso la contaminazione posso raggiungere un risultato; una volta c’era la guida del turing club o sul giornale, oggi con la rete tutto è più libero e immediato.

The coffee party USA:

Si basa sulla rete (il termine si rifà al movimento del tea, che deriva dall’indipendenza degli USA dalla madre patria). Il coffee party non è estremista, ottiene i risultati con il dialogo, attraverso l’accettazione del link su face book e collaborando tra i fan.

My VEGA:

consente alle aziende del VEGA e ai dipendenti di costruire un sistema di dialogo fra di loro, per aiutarsi a vicenda come una grande community di lavoro. Attraverso un software tipo linkedIN le imprese di VEGA possono ricercare il personale più adatto alle proprie esigenze.

La rete consente anche a coloro che hanno poca possibilità di parlare, di trovare nella rete il mezzo adatto per esprimersi e dialogare.

Il punto focale del web 2.0 è la COMUNICAZIONE, la capacità della rete di fornire un servizio agli utenti per interagire tra di loro, per lavoro, per lo sviluppo, per lo scambio di idee e opinioni, tutte cose che fanno crescere la conoscenza che va al di là dei media tradizionali, la libertà dello scambio di informazioni che non verranno mai trasmesse dai tg in TV o nei giornali. Insomma un nuovo modo di vivere e di lavorare: far si che tutte le attività avvengano il più possibile via web, ma perché questo si realizzi tutte le città devono fornire una soluzione di banda larga e wi-fi gratuito, per permettere una comunicazione immediata sorpassando la burocrazia e la lentezza dei trasporti fisici. Il futuro si chiama WEB.

interv. Gianluigi Cogo

In questa giornata si è parlato di democrazia di tipo elettronico, l’elezione via web e dei metodi di monitorare i politici via web nei vari paesi, dei problemi che ha l’Italia su questo tema e dei vari metodi che i cittadini hanno ha disposizione per migliorare il proprio paese:

Democrazia elettronica

Oggi gli studenti sono già immersi nel mondo della tecnologia, quello che 50 anni fa non c’era, oggi grazie alla tecnologia è più semplice comunicare: democrazia diretta, della quale il più grande precursore è stato ed è ancora il format di Wikipedia.

In alcuni paesi, come il Brasile, il voto avviene già tramite web, in altri come l’Inghilterra e altri paesi anglosassoni, la partecipazione dei cittadini non è solo tramite votazione, ma anche quella di continuare a interagire con gli eletti, durante il periodo di mandato, questo permettere di modificare al meglio il programma politico in base alle richieste dei cittadini in tempo reale, aiutando di fatto l’eletto a soddisfare gli elettori.

Cittadino digitale

Su internet (Facebook, Twitter, Linkedin, vari blog) i commenti, post e pensieri sono stati pensati dagli utenti con meno inibizioni rispetto alla realtà vissuta, permettendogli di esprimersi al meglio; il cittadino digitale è una rivendicazione dei diritti (concetto dell’avere), ma quest’ultimo ha anche dei doveri che devono servire agli altri, visto che coesistiamo tutti nell’universo digitale.

Importanti sono i media-digitali che favoriscono la partecipazione individuale o in gruppi di persone, strumenti importanti per l’esercizio della democrazia diretta. Una volta internet non favoriva le relazioni, era un semplice media come il giornale; una volta non si sapeva chi scriveva, chi creava il sito (il cosiddetto “webmaster”) era un’ informazione monodirezionale; oggi con internet, il web è il media sociale per eccellenza, perché si interagisce con tutti e di tutto il più possibile.

Quello che permette tutto questo sono le infrastrutture che rendono internet utilizzabile da tutti attraverso l’ADSL, wi-fi e le tecnologie evolute che sono semplici e facili da usare per tutti, senza la partecipazione della collettività questo non è possibile, perché l’evoluzione di internet si basa sulla voglia di comunicare agli altri la conoscenza per arrivare ad una produzione collettiva, non c’è più un flusso monodirezionale, ma un contributo generale alla redazione delle informazioni, cioè tutti possono produrre. Con il concetto della democrazia digitale, ognuno da il suo contributo. Nasce l’insieme, cioè permettere a tutti di esprimersi liberamente per il raggiungimento di uno scopo; oggi numerose aziende chiedono opinioni ai cittadini per ottenere un risultato, creato dall’insieme; non esiste più l’arroganza di imporre le proprie conoscenze, come la redazione del giornale o del webmaster, ora sono le persone al centro.

Il web 2 è fatto di tanti pezzi che si possono unire insieme: con User Generation Content tutto è interattivo in maniera assoluta, tutto può essere sconvolto: un’idea appena pensata può essere già condivisa da 100.000 utenti, e poi essere prodotta con un ovvio successo.

Venezia – democrazia diretta:

Per esempio a Venezia un gruppo di persone voleva incidere potendo fare qualcosa per la propria città con il social networking (tipo facebook); con l’obbiettivo di fare qualcosa per il territorio, la cultura, l’idea di città, il sociale, la mobilità… Cittadini che discutono le stesse cose del consiglio comunale, con il social-networking, si sviluppa la democrazia dal basso. Ora di questo gruppo di persone, 11 sono candidate alle liste, il network per queste persone è stata come una sorta di “palestra politica”.

USA:

Ficks my street: (aggiustami la strada) concetto di facilitare i contenuti, i cittadini possono mandare le foto geo-localizzate del danno, inviandola alle amministrazioni, attraverso la mappa base di google maps.

By byke lane: fondamentalmente come Ficks my street, ma riferito alle piste ciclabili, per “denunciare i parcheggi sulle piste ciclabili. Per questi due strumenti di denuncia non centra la violazione della privacy, ma è solo senso civico: concetto di dare e avere (anche in Italia a Palermo e Milano si è riusciti a fare la stessa cosa).

Stop Crime – Rate my cop: in USA aiuta la polizia ad individuare vandalismi e saccheggi, dando anche una valutazione alle forze dell’ordine.

Rate my teachers: studenti che danno i giudizi ai loro professori universitari, internet è uno strumento che permette di fare queste cose.

Venezia:

Il comune di Venezia ha sviluppato un progetto che si chiama IRIS (cioè, come le amministrazioni percepiscono la spinta dei social media), non si fanno più servizi “and to and” (fatto con le mie modalità di gestione), si usano gli stessi servizi che ci sono su internet: si mette a disposizione una mappa per poter segnalare direttamente all'amministrazione le irregolarità interagendo con essa, inviando tramite sms o su twitter con la localizzazione sulla mappa, inoltre il cittadino può commentare le segnalazioni e denunciare eventuali abusi.

UK: il sito del governo non è un noioso elemento sociale, ma un sistema di botta e risposta via video pubblicati su youtube e facebook. USA : Obama comunica direttamente con il foto-streaming su Flickr, cosa che in Italia è lontana anni luce. Hillary Clinton utilizza face book per tutte le sue attività e spostamenti vari.

Il concetto che l’amministrazione non deve comunicare con i cittadini attraverso il portale, ma attraverso face book perché è li che la maggior parte dei cittadini si trova. Canada: su Twitter e su iPhone si possono monitorare le attività dei parlamentari, se stanno andando a lavorare, se vanno a votare… Ormai non ci sono più scuse, sono obbligati a fare il loro mestiere per i cittadini e non per loro stessi, i parlamentari italiani non sono su face ne da nessun’altra parte. In Italia non si ha la propensione alla curiosità, deve essere la tv a dire di andare su un portale, e non che ci sia la curiosità di andare spontaneamente perché ci va di farlo; In Italia non c'è la filosofia che c’è all’estero, ed è questo il grande problema del paese.

BAR CAMP:

si organizza in parecchi posti, si prenota prima in rete un intervento e si discute, con questo metodo le persone si rendono più protagoniste. Il bar camp dura una giornata ed è di tipo tematico. In particolare Venezia camp si tiene annualmente all'arsenale.

Questi due incontri sono stati estremamente interessanti per le tematiche che si sono trattate, si è capito che il web non è solo chiacchere, video e barzellette, può essere usato per diversi scopi che migliorano la società e l’ attività politica in generale. Il concetto di comunicare via web ha aperto orizzonti nel mondo che prima le linee telefoniche non potevano permettere e che il futuro si chiama web 2.0.

Prima di questi incontri pensavo che l’Italia fosse il paese più retrogrado in fatto di software e applicazioni web, ed infatti lo è (!), ma pensando a VEGA ed IRIS, parlando di Venezia, forse una speranza di spinta anche per l’Italia c’è.

Grazie ai signori Vianello, Cogo e al professore Galluzzo che li ha invitati.