giovedì 18 marzo 2010

Bianca Cattozzo 269016

IUAV- corso di informatica e disegno digitale 2010- prima esercitazione
SCENARI DIGITALI 2010
Il giorno 3-03-2010 nell'aula D di S. Marta si è svolto l'incontro "Ve 2.0-cittadini e libertà di accesso alla rete", grazie alla partecipazione di Michele Vianello, direttore generale di Vega (il parco scientifico tecnologico di Venezia Maghera). Vianello si è soffermato molto sul concetto di CITTADINANZA DIGITALE, che si basa sul diritto e sul dovere del cittadino di accedere alla rete per confrontarsi e condividere informazioni. Il diritto di accesso a Internet è, nell'epoca contemporanea, ciò che fa la differenza nelle possibilità di vita del cittadino. "Digital divide" è un termine inglese che riassume questo concetto, consiste nella divisione della società in due gruppi: chi ha accesso alla rete e chi per motivi economici, etnici, per mncanza di infrastrutture o per motivi legati alla salute, non può avere libero accesso alle tecnologie dell'informazione. Venezia, in qusto senso, grazie al programma Ve 2.0 può diventare innovativa. Ve 2.0 è un caso di successo unico in Italia; l'amministrazionecomunale ha deciso di rendere disponibile gratuitamente a tutti i cittadini di Venezia (anche non Venezini di nascita) l'accesso alla rete grazie all rete wi-fi a banda larga. La banda larga è la connettività in movimento wi-fi, è lo scambio di moltissimi dati con una connessione più veloce. Vianello sostiene, in un video che ho visto su Youtube, che la competizione tra paesi viene fatta tra chi ha o non ha banda larga e che la vera disposizione sul territorio è la rete a banda larga. Grazie alla rivoluzione indotta dall'uso della rete cambiano anche molti parametri dell'economia classica. Inizialmente c'era una fase iniziale straordinaria, ma non di dialogo (web 1.0), in seguito, grazie alla nascita di uno spiccato livello di condivisione, il mondo della rete viene completamente rivoluzionato da web 2.0, basato su dialoghi e conversazioni tra utenti. Fanno parte dell'evoluzione 2.0 siti come Wikipedia, Google, Youtube, Flicker. Per esprimere al meglio questa rivoluzione tecnologica, C. Anderson ha scritto: "Le formiche hanno i megafoni", in quanto noi tutti grazie alla rete possiamo esprimere la nostra opinione su tutti gli argomenti; è avvenuta une vera e propria amplificazione delle voci. Grazie a Vianello sono venuta a conoscenza di siti che non conoscevo, come Tripadvisor, che ha modifcato completamente l'economia turistica razie al passaparola degli utenti; Myvega, che crea un sistema aziendale tramite una grande community; Whitehouse.gov, il sito ufficiale della casa bianca, in cui i cittadini pongono le loro domande e le questioni più votate dlla community americana sono oggetto di risosta da parte di Obama, il presidente degli USA. Quest'ultimo sito è stato citato anche da Gianluigi Cogo, un altro relatore molto competente, giunto nella sede di S. Marta il giorno 10-03 per discutere sul mondo web legato alla conoscenza e sulla democrazia partecipata. Le sue idee sembrano molto simili a quelle di Vianello, ma forse meno estremizzate. Egli sostiene che il mondo e i rapporti tra chi governa e cho dovrebbe essere servito dalle pubbliche amministrazioni, cioè il cittadino, sta cambiando. La e-democracy (democrazia elettronica) in Italia viene confusa con il voto elettronico, concezione diversa rispetto a quella inglese e americana. In Inghilterra e negli USA, infatti, viene dato per scontato che la partecipazione dei cittadini non è sinonimo di votazione, ma di partecipazione diretta. C'è un diverso approccio culturale in questi paesi, sicuramente più evoluti dal punto di vista tecnologico. Il cittadino digitale per mantenere il suo status deve dare, ma anche avere, infatti deve partecipare ai media sociali, che sono strumenti importanti di democrazia diretta, affinchè si favorisca la partecipazione individuale ad un gruppo, e, inoltre, deve ottenere una rivendicazione dei diritti tramite la rete. Omai grazie alla possibilità di condividere tutto nel web, tutti possono produrre conoscenza. Il web è diventato un media sociale accessibile in quasi tutte le parti del mondo; è stato condizionato dalla globalizzazione, dall'usabilità, dalla voglia di sapere e conoscere degli utenti, dalle infrastrutture, dalla connettività che ha la necessità di entrare in rete. Cogo, come Vianello, parla di due tipi di web: il primo a cui ci si connetteva per cercare qualcosa; il secondo per cercare qualcuno. Con web 2.0, infatti, si cerca qualcuno anche per creare un'idea insieme alla connettività. Ormai il digital network ha invaso tutto il mondo, ma la vera domanda è: siamo noi a dominare il mondo digitale o è lui a dominarci? La risposta è semplice: siamo noi, come anche la rivista Time mostra sulla prima copertina dell'anno 2006, i protagonisti della rete, siamo noi che, grazie alla nostra attività abbiamo la capacità di modificare l'economia, aiutare la comunità, creare conoscenza comune. Tramite innumerevoli siti le persone riescono a creare degli strumenti di democrazia diretta e ad incidere sulla società; un esempio è 40pervenezia.it, creato da un gruppo di quarantenni veneziani che, sono riusciti a diventare una spina nel fianco del consiglio comunale di Venezia. In Italia, purtroppo, si sta iniziando solo ultimamente ad usare il mondo della rete a scopi politici, sociali, civici, diversamente dall'Inghilterra e dagli USA, dove la rete è talmente radicata nella società a essere diventata quasi uno strumento di governo e di amministrazione. Penso che questi incontri siano stati molto costruttivi per quanto riguarda la conoscenza delle nozioni e degli scenari digitali e, inoltre, ritengo che noi giovani italiani e non solo dovremmo dare spazio alle nostre voci all'interno della rete informatica, per aiutare la società e renderla migliore.