domenica 14 marzo 2010

Anna Endrizzi 269076

Nelle giornate del 3 e 10 marzo, durante le lezioni di disegno digitale, abbiamo avuto l’occasione di assistere alle conferenze di Michele Vianello e Gianluigi Cogo, invitati dal professor Galluzzo.

M. Vianello, direttore della VEGA (parco scientifico e tecnologico di Venezia), ha impostato il suo discorso su tre punti principali:
- Venezia come caso pratico di una città vecchia, da cui i giovani se ne vanno e verso cui convergono troppi turisti, ma che tenta comunque di innovarsi attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Al giorno d’oggi infatti le nuove attività e le nuove economie utilizzano degli spazi non più fisici (che nella città di Venezia per altro rappresentano un problema di rilevante importanza), ma spazi “digitali”, la rete appunto, attraverso la quale tutte le informazioni necessarie agli acquirenti e agli uffici vengono rese pubbliche. Da qui ne deriva l’importanza della connessione a banda larga e del wi-fi che deve essere esteso a tutta l’area urbana per garantire alla cittadinanza la possibilità di accedere alla rete.
-Web 2.0, inteso non più come una tecnologia ma come un approccio alla rete che consente, grazie alle nuove piattaforme come Facebook, Twitter, Trip Advisor, Iris ecc. di dialogare o scambiare informazioni e quant’altro tra persone che ti trovano in Paesi diversi o che non si conoscono. Sempre collegandosi al web 2.0 il professor Vianello ha citato You Tube, la piattaforma che “nel giro di pochi anni riuscirà a rompere i media nazionali”, permettendoci di vedere video che fino a qualche anno fa erano disponibili unicamente sui media nazionali, o Wikipedia, esempio di massima collaborazione i cui tempi di aggiornamento, grazie alla collaborazione di milioni di individui, sono brevissimi rispetto a quelli di un’enciclopedia cartacea.
-la cittadinanza da intendersi come: il sentirsi cittadino e la possibilità di accedere alla rete. Secondo Vianello infatti al giorno d’oggi un cittadino può ritenersi tale e avere una chance di vita in più solo se ha la possibilità di accedere alla rete, che gli permette di sia di dialogare con le altre persone, che di svolgere la propria attività al meglio. Questa possibilità, riallacciandosi ai due punti precedenti, deve essere garantita dalla città con l’installazione di una rete a banda larga e del wi-fi.


Il secondo intervento, tenuto da Gianluigi Cogo, era incentrato invece sulla democrazia partecipata e in particolare sul rapporto tra chi è chiamato ad amministrare e il cittadino. Riportando l’esempio dell’Inghilterra o di altri Paesi, Cogo ci ha spiegato che i cittadini attraverso il web, hanno la possibilità di collaborare con i politici e con le autorità locali mettendo in rete le proprie proposte, segnalando problemi relativi alla città o casi di infrazione, non andando comunque ad intaccare la privacy dei singoli individui. Particolare importanza è stata inoltre data alla differenza tra cittadino reale e cittadino digitale, che può rivendicare i propri diritti nel web ma che però ha anche dei doveri come, tornando all’esempio dell’Inghilterra, aiutare e sostenere il politico durante il suo mandato.
Affinché il cittadino di possa sentire realmente tale sono necessarie tre caratteristiche considerate dal sig. Cogo essenziali:
-avere sempre disponibile una connessione alla rete
-una tecnologia sempre aggiornata
-cultura

Questi due incontri mi hanno permesso di riflettere su quanto al giorno d’oggi il web sia importante e sia diventato parte integrante della vita quotidiana delle persone a tal punto da risultare indispensabile. Mi chiedo solo fino a che punto questo nuovo metodo di comunicazione e di lavoro, con le sue infinite variabili, potrà condizionare la nostra vita e le nostre relazioni sociali.