venerdì 19 marzo 2010

Pontello Gino 269032

1^ esercitazione
Perno principale delle relazioni tenutesi nelle giornate del 3 e 10 marzo è stata la capacità di comunicazione portata dal mondo virtuale.
Il web amplifica e crea nuovi spazi per il dialogo, lo scambio di informazioni e più genericamente lo scambio di idee e di conoscenza.
L’evoluzione del mondo digitale ha spostato l’equilibrio dell’attività economica, per produrre non sono più necessari luoghi fisici, non è più la quantità e il numero di operatori a fare la differenza, ma fondamentali sono le idee e la possibilità di diffonderle il più velocemente possibile.
Questo è però possibile solo se la connessione è garantita in qualsiasi momento e ovunque, le città che si dotano della banda larga offrono a coloro che vogliono costruire un’ impresa una piattaforma indispensabile e oltretutto favoriscono lo sviluppo di una economia sostenibile, che non consuma più territorio, ma mette in movimento idee. In una città come Venezia, dove lo spazio fisico è del tutto esaurito, questo sembra essere l’unico modo per sviluppare l’attività produttiva, non di beni, ma di idee e servizi.
Il web nasce come un terzo media, come una fonte di notizie per gli utenti a fianco dei più tradizionali giornali e televisioni. In questo sistema le informazioni viaggiano verticalmente, possono solo essere recepite così come sono, senza la possibilità di interagire. Il progresso della ricerca in campo tecnologico ha permesso di passare ad una nuova concezione del web, il così detto web 2.0, ora l’informazione non viaggia più in un unico verso, ma si è creata una fittissima rete di scambi di idee ed informazioni fino a qualche anno fa impensabili. Il web non è più fatto da poche persone che mettono in movimento quei contenuti che meglio credono, ma qualsiasi fruitore della rete può aggiungere la sua opinione o commentare quella degli altri venendo a creare un dialogo indispensabile per il processo di creazione di nuove idee.
Le enormi energie profuse nell’innovazione tecnologica, nella diffusione della copertura della rete e nella diffusione della conoscenza del mondo digitale stanno rendendo questo mondo sempre più versatile, e sempre maggiori applicazioni trovano impiego nella vita di tutti i giorni. Le nuove frontiere aperte del web interattivo in particolar modo dai social network, trovano una ottima applicazione nella gestione della così detta “cosa pubblica”. La rete diventa strumento di democrazia, come già succede in molti paesi, il cittadino non partecipa alla vita dello stato solo esprimendo il proprio voto al momento delle elezioni, ma collabora con la pubblica amministrazione facendo presente quali sono le esigenze reali del cittadino e notificando l’insorgenza di nuovi problemi. La condizione di cittadino virtuale porta anche dei doveri , l’utente non delega più la risoluzione dei propri problemi al rappresentante politico che ha votato , ma deve collaborare con lui alla loro risoluzione.
La mancanza di filtri alla comunicazione e di censure potrebbe far pensare al web come a un mondo popolato di contenuti inutili o addirittura dannosi, ma, essendo esso costituito da persone ,e non governato da macchine, possiede propri metodi di autoregolazione per cui tali contenuti vengono automaticamente esclusi dagli utenti stessi, come se la dimensione virtuale agisse secondo una sorta di codice etico, che in realtà è stabilito da coloro che operano in essa.