domenica 14 marzo 2010

Paola Libardoni 269472

Prima esercitazione

È noto a tutti come vasto e intricato sia il mondo digitale, spesso lo è così tanto che gente inesperta, come me purtroppo, rischia di perdersi nella moltitudine di forum, chat e blog. Durante il corso di informatica sono riuscita a comprendere meglio il funzionamento di questa vasta area soprattutto grazie alle conferenze tenute da Michele Vianello e Gianluigi Cogo nelle quali si faceva presente la grande quantità di cambiamenti che i mass media hanno portato nella società odierna.
Il primo incontro si è sviluppato principalmente sui rinnovamenti che la digitalizzazione ha portato nella vita quotidiana di tutti noi, in particolar modo Venezia e l’innovazione, web 2.0 e il rapporto della cittadinanza con la rete.
L’innovazione è un processo in divenire che guarda in avanti, può aiutarci a vivere meglio come la green economy, o come tanti altri siti web che si preoccupano di aiutare il cittadino in molti campi: economici, aziendali, istruttivi e ambientali.
Ciò che servirà in futuro non sarà più lo spazio fisico in se ma la capacità di connettersi, di comunicare e di cooperare con gli altri, in maniera veloce, in modo da permettere all’uomo il facile scambio di idee e opinioni in maniera diretta. Michele Vianello vuole dimostrarci come le reti web creino l’innovazione, uno stravolgimento, in positivo, della vita non solo della singola persona ma di un’intera comunità che collabora.
Proprio per questo ci sono città che, grazie allo sviluppo sostanziale della rete, fanno la differenza, sono molto più sviluppate della nostra. Una volta il web chiamato 1.0 aveva con la gente un rapporto di unilateralità che invece è stato superato dal web 2.0: un insolito avvicinamento alla connettività, dato da piattaforme che permettono di usare più prodotti diversi che consentono un legame tra utente e web, di interazione vera e propria, di ricevere una sorta di feedback da quest’ultimo e di affidarsi alla rete come mai era stato fatto prima.
You tube; facebook; twitter; Wikipedia; linked in fanno parte di questo social network che permette l’approccio a internet in maniera insolita e originale, senza filtri.
Ho sempre concepito questi siti web come delle grandi vetrine in cui puoi esporti, un luogo dove si possano divulgare pensieri, idee e conoscere notizie. Un modo diverso, anzi un mondo diverso, dove perdersi, navigare, scovare insolite notizie e tendenze, interagire con le persone, trovare news interessanti, blog esclusivi e come dice Michele Vianello ciò che interessa agli utenti è un’economia gratis, a noi non interessa la notizia senza commento, è un fatto oggettivo, non ci interessa pagarlo, la notizia fine a se stessa non interessa infatti si ha bisogno di confronti, di studiare la domanda e l’offerta che i siti ci possono offrire.
La collaborazione è fondamentale perché tutto ciò avvenga, infatti un web si sostiene solo se ha sostenitori, se la gente ne fa uso e se ci si imbatte in esso.
È la community che decide cosa pubblicare, cosa tenere, cosa cestinare, come il sito deve funzionare, siamo i protagonisti diretti di un’avventura nel web, i creatori di contenuti che ovviamente vanno a determinare l’utilizzo del network per gli utenti stessi.
Durante l’incontro con Gianluigi Cogo ci siamo focalizzati sull’atteggiamento dei cittadini nei confronti della democrazia, all’incisività che la “democrazia partecipata” ha e potrebbe avere: la forza di stabilire un legame molto stretto tra la cittadinanza e l’amministrazione politica, che intende ricercare metodi e strumenti che consentano l’ampliamento della pratica della democrazia all’interno del web.
Questa nuova maniera di partecipare alla vita politica tramite rete non è sconosciuta in altri paesi ma siamo noi, invece, ad essere rimasti forse troppo tradizionalisti. Oltre a ciò il rapporto istauratosi tra cittadino e amministrazione dovrebbe far fronte anche a quelle complicazioni in cui la gente si trova intricata. Esistono molti siti per questo, in tale maniera il cittadino si trova a presentare in modo diretto il problema facendo si che sia visualizzabile a tutti e possa essere commentato o risposto, così da ricevere opinioni diverse. Il grande cambiamento che ha caratterizzato l’epoca della digitalizzazione credo sia stato evidente, credo inoltre che l’idea di un “mondo cooperante” nei network sarà l’inizio di un mondo migliore per molti punti di vista. Ciò che più mi preoccupa è la possibilità che si possa perdere l’individualità della singola persona e ci si omologhi alla società, conformandoci ad essa, sconfinando da quella che possa essere la realtà vera e propria. Solo facendo un uso adeguato e intelligente dei mass media riusciremo a forgiare un mondo che possa adattarsi alle nostre esigenze. Il fatto di possedere questo potente mezzo di comunicazione, potenzialmente benefico, dovrebbe essere un incentivo maggiore a collaborare a quello che potrebbe essere un futuro migliore fatto di speranza e di maggiori possibilità per tutti noi!