-Esercitazione 1-
Premessa la mia limitata conoscenza in campo informatico, nel descrivere e rielaborare i contenuti delle lezioni alle quali hanno presenziato Michele Vianello e Gianluigi Cogo, eviterò di soffermarmi ed approfondire argomenti specifici della materia indirizzando piuttosto la mia attenzione su temi di più semplice argomentazione o di più pratica attuazione.
Entrambi gli oratori, hanno cominciato col definire la situazione e i meccanismi che inevitabilmente si stanno venendo a creare nella nostra società che vede un' espansione continua di quanti si approcciano quotidianamente alla rete mediante i più svariati siti dettando un inevitabile mutamento, in campo culturale, per quanto riguarda le mode, l'economia, l'organizzazione dei servizi e tutti quei settori e ambiti della società che vengono “investiti” da questa evoluzione tecnologica.
A differenza del passato l'approccio alla rete non è più definito come un rapporto univoco di una persona che assiste passivamente a ciò che gli viene proposto, con una limitatissima possibilità di interazione, ad esempio la scelta delle pagine nelle quali poter navigare o l'utilizzo della mail, bensì con ciò che viene definito web 2.0 (che sta ad identificare l'attuale stato di evoluzione di internet); l'approccio alla rete è infatti notevolmente mutato offrendo all'utente un elevato livello di interazione sopratutto con altri utenti.
In altri termini si può definire l'attuale stato della rete anche come una collaborazione in quanto l'utente oltre ad usufruire dei contenuti già presenti in rete ne può generare a sua volta sotto forma dei più disparati esempi e dal momento in cui giungono in rete diventano patrimonio di tutti; ed è proprio su questo concetto di cooperazione che si fonda il nuovo sistema che affida ai singoli il duplice compito di “usufruenti ed artefici”.
Questo nuovo concetto di collaborazione che caratterizza la maggior parte delle piattaforme di dialogo presenti in rete è esasperato, e quindi di semplice identificazione in sistemi quali ad esempio wikipedia dove gli utenti di possono consultare e mettere a disposizione la propria conoscenza dando origine ad uno scambio disinteressato di informazioni ed idee che riflette in scala ridotta il nuovo concetto di rete e interattività.
Ciò permette quindi a chiunque sia in rete di dialogare, apprendere, confrontarsi e dà a tutti lo spazio per potersi esprimere indistintamente da chi siamo e senza mediazione né controllo lasciando al singolo la possibilità di selezionare e distinguere ciò che lo interessa dal superfluo o non gradito; questo meccanismo si riflette quindi ampliato in rete dando luogo ad una sorta di selezione sistematica che permette alla comunity di proteggersi autonomamente ed escludere chi propone temi o dati indesiderati.
Quella che sta venendo a crearsi può essere a mio parere paragonata ad una società, con caratteristiche comparabili per alcuni aspetti alla nostra (della quale se non altro è un riflesso) , una volta connessi si può infatti spaziare in diversi campi quali la cultura, l'economia, il lavoro, lo svago, fino ad arrivare a siti (anche se ancora in presenza molto ridotta) riguardanti ad esempio la pubblica amministrazione dove i cittadini possono contribuire mediante segnalazioni e suggerimenti al miglioramento dei servizi.
Infine un tema molto pratico che a me ha interessato particolarmente riguarda la pubblica amministrazione: infatti se sfruttata adeguatamente la rete permetterebbe di evitare molti disagi, ad esempio le code negli uffici, la scarsa reperibilità dei dati qualora risultino cartacei oltre alla possibilità di archiviarli in rete riducendo gli spazi destinati attualmente a contenerli, infine accorcerebbe i lunghi tempi di attesa e sarebbero reperibili in qualsiasi luogo.
Oltretutto attraverso la rete, personaggi pubblici come ad esempio i politici, vengono posti alla portata di tutti gli utenti, i quali hanno la possibilità di comunicare direttamente con i propri rappresentanti o chi ne fa le veci, cosa tutt'ora molto rara..
Innanzi tutto per rendere attuabile questo meccanismo, il nostro paese necessita di un preventivo processo con il quale la rete risulti accessibile a tutti, anche nelle zone non interessate dai privati, se non rendendola pubblica e disponibile gratuitamente almeno nei centri di aggregazione quali università, aule studio, biblioteche.
Inoltre sono dell'idea che come abbiamo già potuto osservare con web 2.0, dove un fattore che ha contribuito ad agevolare la navigazione degli utenti è stata una sistematica semplificazione nella navigazione; qualora tutta la cittadinanza partecipasse e sfruttasse la rete, assisteremmo ad un' ulteriore elementarità del sistema e delle varie piattaforme di dialogo che se non altro per convenienza, si troverebbero costretti ad accontentare un “pubblico” molto più vasto composto da utenti di ogni tipologia ed età.
Io credo che quella sopracitata sia la strada da intraprendere e anche se è molto difficile mutare un'intera società; sono sicuro che ci vorrà tempo, però come è già stato per i cellulari (che da prima sono stati messi in discussione sopratutto dalle generazioni precedenti alla nostra, fino ai nostri giorni in cui una vita senza sarebbe impensabile), i fatti dimostrano che il progresso non si ferma di fronte a nessun ostacolo.