mercoledì 10 marzo 2010

Marilisa Schiavo 269260

Nell’incontro tenuto da Michele Vianello, si è discussa l’importanza dell’evoluzione tecnologica nell’economia della conoscenza.

Storicamente lo spazio era il grande protagonista e lo sviluppo è sempre stato associato alla sua occupazione, ma nell’era della conoscenza i veri protagonisti sono i bit, che rappresentano la quantità d’informazione che la rete e il web sono in grado di trasmettere. È quindi avvenuto un passaggio fondamentale, da una visione verticale ad una orizzontale: posto in secondo piano lo spazio, viene messa al primo posto la capacità di connettersi e lavorare in gruppo, la collaborazione. A mio parere, essa è fondamentale per lo sviluppo, perché è come se le idee di ognuno si potenziassero tra loro e facessero raggiungere risultati altrimenti neppure sfiorabili. Già nel mio campo, quello dello studio, questo può essere dimostrato, infatti i cosiddetti “lavori di gruppo” sono assegnati frequentemente e permettono di raggiungere obiettivi più ambiziosi.

L’apice della libertà nel campo dell’informazione viene raggiunto con la connettività a banda larga, cioè l’accesso facile a internet e il wifi, internet senza fili, che consentono di usufruire di questo strumento quasi ovunque ed in qualsiasi momento.

Il dialogo è consentito dal web 2.0, un approccio alla rete più evoluto rispetto a quello che si limitava alla normale navigazione o alla comunicazione tramite mail, che prevede un’interazione diretta tra sito e utente.

Con una panoramica dei più importanti social network , quali Facebook, Twitter, Linkedin, Youtube, Flicker sono emersi i cambiamenti avvenuti nei rapporti tra persone e tra queste e la conoscenza. In pochi anni le abitudini delle persone sono mutate radicalmente: i siti internet d’informazione hanno sopraffatto i libri e i giornali, perché consultabili più velocemente, economicamente e facilmente; le mail e i social network hanno sostituito le lettere, perché più immediati e ricchi di informazioni. Viene da chiedersi quanto ancora potranno cambiare le nostre abitudini per opera delle nuove scoperte tecnologiche e se questi potenti mezzi, di cui nessuno può fare a meno, saranno superati in futuro.

Per finire, risultano importanti il concetto di contaminazione e di cittadinanza digitale: gli utenti dei blog sono collegati senza mediazioni, non esiste un amministratore ed è la community a decidere se il dialogo è confacente o no; i contenuti nascono direttamente nella rete e questo favorisce la democrazia e il dialogo.

Con il libero accesso alla rete nasce la cittadinanza digitale, che ha possibilità maggiori rispetto a chi non possiede questa libertà e a cui è permesso di partecipare a un dialogo più grande, un dialogo che non ammette limiti e confini spaziali.

Gianluigi Cogo ha approfondito , invece, il tema della democrazia partecipata.

La democrazia digitale, o e-democracy, è una forma di democrazia diretta in cui vengono utilizzate le moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle consultazioni popolari; si assiste così alla partecipazione diretta della popolazione alle questioni di interesse pubblico.

Nasce, in questo modo, il cittadino digitale, capace di esprimersi con giudizi e commenti, con una sorta di “seconda identità”, che si muove con meno inibizioni. Esso è un cittadino con diritti, perché può chiedere e pretendere, ma anche doveri, perché si impegna a mantenere vivo lo scambio. Tutti partecipano: è una produzione collettiva in cui ognuno fa la sua parte. Ne è l’esempio Wikipedia, in cui il materiale è continuamente inserito e modificato dagli utenti stessi. Questa seconda identità può far comodo ad un cittadino che non può o non riesce ad emergere personalmente, ma che nella rete si viene a trovare allo stesso livello degli altri utenti; egli non è più frenato dal controllo di qualcuno che decide cosa può o non può essere pubblicato.

Esiste non solo un collegamento tra persone e social network, ma anche tra i vari social network, perché essi possono, grazie alla separazione tra contenuto e forma, interagire tra loro e scambiarsi i reciproci contenuti.

Non si può dire che manchino i mezzi per conoscere, forse ciò che va approfondito è il loro utilizzo; gli utenti devono essere consapevoli delle loro potenzialità e imparare a destreggiarsi tra le infinite fonti che internet offre. Mi ha colpito una metafora usata durante la prima lezione di informatica e disegno digitale: “… potete farvi travolgere dal treno, o salirci.” Io penso che il mondo di internet sia davvero come un treno velocissimo, ma che valga la pena fare lo sforzo di salirci per approfittare di tutte le opportunità che esso può dare.