mercoledì 10 marzo 2010

Anna Piskovets 268836

Durante le prime due conferenze del ciclo “Scenari Digitali 2010” si è discusso con Michele Vianello direttore del VEGA (Parco Scientifico Tecnologico di Venezia)
e Gianluigi Cogo dei vari temi che hanno un unico denominatore comune : internet . Tecnologia questa che si è sviluppata nel arco del secolo scorso e che continua ad reinventarsi ancora oggi modellandosi e modellandoci secondo le esigenze. La faccia del web è cambiata nel tempo : in principio fu un canale di comunicazione unidirezionale , un altro media , che ci forniva le informazioni in modo passivo senza la possibilità di interagire ,discutere ,pubblicare (se non si era già dei blogger semiprofessionisti) . L’approdo al web 2.0 si è avuta grazie all’evoluzione dei software che oggi giorno ci permettono la totale libertà di dialogo attraverso piattaforme come Facebook,twitter, Linkedin ,Wikipedia,You tube,Google (e molti altri che per mia ignoranza non cito),un nuovo approccio alla rete che vede al centro la persona e lo scambio culturale che si produce attraverso la collaborazione .Si può definire neoumanesimo? -forse si. A confermare questa tesi è Time ,noto giornale americano che dedica la sua copertina dell’anno a “YOU” - come a mettere uno specchio in prima pagina. Con web 2.0 si elimina l’obbligo della fruizione passiva della rete ed è l’utente stesso a generare i contenuti creando in questo modo uno scambio orizzontale che scavalca la gerarchia dei media tradizionali(M. Vianello). Nasce cosi la cultura digitale che è un’evoluzione di paradigmi presenti già nell’antichità-condivisione della conoscenza( G.Cogo). La condivisione però è possibile solo e solo se si ha l’accesso alla rete ed oggi è un diritto che deve essere garantito a tutti come ci ha dimostrato Michele Vianello collaborando al progetto dell’istallazione della rete wi-fi a Venezia. Un esempio concreto di Smart City che favorisce la democrazia diretta cioè la possibilità di “governare insieme” interagire anche dopo l’elezione e aiutare il politico stesso non è una pratica estranea fuori dai confini italiani ma anche qui muove i primi passi sviluppando dialogo diverso tra la municipalità di Venezia e la comunità grazie al progetto “IRIS” che consente questa interazione e che ,sottolinea Michele Vianello, è stata possibile grazie alla disponibilità dei vertici di potere comunale e alla eliminazione di quelle gerarchie che ostacolavano lo scambio orizzontale e quindi la soluzione dei problemi del cittadino. Una filosofia , internet è una filosofia oggi come oggi , un piano orizzontale che può essere applicato in ogni sfera della attività umana Un esempio di democrazia digitale è il gruppo di partecipazione spontanea dei cittadini di “40 per Venezia” -un vero e proprio consiglio dei cittadini che discutendo le varie problematiche partecipa alla vita cittadina, un gruppo questo che può costituisce un’alternativa alla tradizionale formazione politica ,secondo Gianluigi Cogo.
La discussione però non si ferma sulla politica ma coinvolge anche l’economia che in rete ha sviluppato nuovi modi fare impresa come ce lo dimostra “la favola di Google” , dove lo scambio non è più di cose ma bensì di idee - cose immateriali , quindi, che superano lo spazio diventando bit . In una città come Venezia, dove ogni metro pesa quanto tonnellate d’oro l’economia dei bit sta alla base della riqualificazione del territorio secondo Michele Vianello . L’economia di rete è l’abbondanza delle informazioni crea un meccanismo a “long tale” - tutte quelle applicazioni scaricabili con costi minimi - come dice steve Jobs “ non puoi impedire di rubare ma puoi convincere le persone spendere un dollaro o meno”. L’abbondanza di quest’economia si contrappone alla scarsità e alla minor flessibilità del sistema economico tradizionale.
Le applicazioni di cui oggi usufruiamo tra poco diventeranno obsolete e ne verranno create delle altre che gradualmente cambieranno l’approccio alla rete diventando più usabili e semplici , la semplicità rende le cose fruibili da tutti - è questa la chiave.
In conclusione posso dire che l’evoluzione della rete condiziona non soltanto il nostro modo e la qualità della vita ma anche la storia - come lo ha fatto , se mi è permesso il paragone , la ruota .