Iuav – Corso di Informatica e Disegno Digitale
Prof. Maurizio Galluzzo
a.a. 2009 – 2010
Prima Esercitazione
In data 3 e 10 marzo nelle ore di lezione del corso informatica e disegno digitale, sono venuti a discutere, tematiche riguardanti il web e la democrazia informatica, rispettivamente il sig. Michele Vianello (direttore del Vega – parco scientifico e tecnologico di Venezia) e il sig. Gianluigi Cogo.
Michele Vianello ha aperto la sua discussione introducendo 3 temi:
1) Venezia come città da innovare;
2) cosa significa 2.0 ed eventuali applicazioni del 2.0;
3) che cos’è oggi la cittadinanza.
1) Ponendosi la domanda: “Venezia è una città dove si può innovare ”, il sig. Vianello risponde SI. Il termine innovazione nel 2010 indica un processo in divenire che guarda avanti e Venezia ha bisogno di questo poiché è definita una città vecchia, dove i giovani se ne vanno sempre di più.
Ciò che blocca questa innovazione è l’attaccamento allo spazio materiale, cioè a quell’economia legata alle aree urbane organizzate, alle fabbriche che producono materiale. Esso, nel passato, era costituito da atomi, mentre ora, nel mondo digitale, esso è soppiantato dai BIT, cioè quelle informazioni trasmissibili via Web; questo sistema va a risolvere il problema dello spazio materiale per la conservazione.
Il nodo principale dell’innovazione è quindi questo e quando si ha la possibilità di connettersi alla rete e di utilizzare strumenti di connettività, non c’è più bisogno di avere un luogo ma si può collaborare in gruppo tramite il web e avere un risultato migliore mettendo in gioco la città. Per fare ciò è necessaria una Banda Larga, cioè far girare informazioni fino a 100 MB, e il Wi-Fi ovvero avere la possibilità di connettersi in movimento; questi due punti fanno la differenza fra i centri urbani.
Michele Vianello introduce a questo punto il concetto di Smart City, cioè quelle città che fanno della banda larga il loro progresso dando la possibilità ai cittadini di essere sempre connessi.
2) Web 2.0 non è una tecnologia, bensì un approccio alla rete.
Fino a qualche anno fa vi era il Web 1.0 che dava la possibilità di navigare e utilizzare la posta elettronica; il Web 2.0 è innovativo per la connettività e il dialogo, è quindi un approccio diverso alla rete. A questo punto è stata proposta una carrellata di strumenti per la connettività e il dialogo fra utenti:
- FACEBOOK: è una piattaforma di dialogo che consente di dialogare e rimanere in contatto con persone di diverse nazioni.
- TWITTER: è una piattaforma come Facebook ma molto più semplice e intuitiva, utilizzata anche dai datori di lavoro per monitorare i propri dipendenti (come avviene per i Parlamentari canadesi).
- LinkedIN: è un sito utilizzato da persone che pubblicano il proprio curriculum per trovare lavoro.
- YOUTUBE: è una piattaforma per pubblicare video, è di semplice utilizzo in quanto si trova facilmente ciò che si cerca e negli ultimi 10 anni ha rotto tutti gli equilibri dei media tradizionali dal momento che prima la notizia filmata era solo in tv.
- FLICKR: è uno spazio virtuale dove si possono creare gallerie di foto per conservarle e condividerle in rete.
- WIKIPEDIA: è uno strumento di comunicazione fatto e aggiornato dagli utenti.
Esso è anche considerato l’economia del dono in quanto sono gli utenti a donare parte della propria conoscenza per metterla al servizio di tutti.
- GOOGLE: è uno strumento che serve a mettere in rete tutta la conoscenza. Più è utilizzato, più esso ha valore, infatti, è costruito secondo un processo di collaborazione di ognuno di noi.
The long tale:
l’economia della lunga coda è quell’economia costituita da piccoli pezzi.
Quando noi acquistiamo un cd solitamente, ci piacciono solo 2 o 3 canzoni, mentre su internet è possibile semplicemente acquistare solo ciò che ci interessa come in APLLE STORE. Quindi anche l’economia grazie al web cambia e diventa un’economia basata sui piccoli guadagli che uniti assieme arricchiscono.
Economia e Turismo:
se torniamo a riflettere su come la community sta rivoluzionando la nostra economia ci accorgiamo che perfino il mondo turistico è stato invaso dalla tecnologia: ora basta “cliccare” in rete utilizzando ad esempio la piattaforma Trip Advisor per trovare un preciso luogo, hotel e relative opinioni che l’utente ha lasciato dopo averlo visitato in precedenza.
Questo sito è andato a sostituire la guida del Touring club del passato.
Il passaparola e la contaminazione dà la possibilità di promuovere eventi, di prenotare servizi pubblici o come nella città di Venezia, grazie al modello organizzativo IRIS BETA, si dà la possibilità di segnalare all’amministrazione comunale un problema, ed essa è obbligata a risolverlo e a rispondere al cittadino nel blog messo a disposizione.
Internet può migliorare anche il mondo della medicina, se un medico sostituisce il quadro clinico cartaceo con una chiavetta usb che il paziente può portare con sé, favorisce un medico di un altro ospedale che non conosce quel paziente senza perdere tempo nel ricostruire il quadro clinico da solo.
3) La cittadinanza:
rispetto al passato, il concetto di cittadinanza è cambiato, oggi una persona è un cittadino quando ha la possibilità di connettersi alla rete per interagire. Questo è possibile se vi è la banda larga con Wi-Fi e vi sono gli strumenti (computer) per potersi connettere alla rete.
Da qui nasce il concetto di COWORKING cioè mettere insieme quelle persone che hanno competenze diverse, ma che possono collaborare per un lavoro migliore.
Gianluigi Cogo oltre ad illustrare le varie piattaforme già citate precedentemente, affronta il tema della DEMOCRAZIA PARTECIPATA cioè quella democrazia elettronica che, facilitata dagli strumenti, permetterebbe di poter interagire con i parlamentari a Roma senza il bisogno di prendere un appuntamento sul luogo.
Già in molti paesi come in Brasile il voto avviene elettronicamente.
In America, invece, i cittadini partecipano direttamente al governo interagendo con le proprie opinioni per migliorarlo. Il sig. Cogo a questo punto analizza il concetto di DARE-AVERE che implica un insieme di DOVERI: noi diamo il nostro voto, e vogliamo avere in cambio la possibilità di contribuire al nostro governo, lo stato ha il dovere di ascoltare il cittadino e dare una risposta.
Tramite la rete, favorita dalla banda larga e dagli strumenti della tecnologia (computer), noi mettiamo a disposizione mediante blog, commenti e pensieri, la nostra conoscenza. Per questo il mondo digitale dovrebbe essere strettamente collegato alle materie umanistiche poiché esse si occupano della conservazione e divulgazione della conoscenza del passato e del presente.
La civiltà ha dunque capito che le cose si risolvono in gruppo e il web 2.0 permette questo meccanismo di dialogo sociale per trovare benefici.
“Noi siamo i protagonisti della nuova era”, un’era fatta di network; con User Generation Content tutto è interscambiabile sul web e tutti possono condividere un’opinione e portarla al successo.
Gianluigi Cogo ha poi esposto i servizi a disposizioni dei cittadini americani:
- Ficks my street: su questo sito i cittadini possono indicare un danno attraverso la mappa di google maps allegando delle foto.
- Stop Crime: aiuta la polizia a localizzare zone pericolose a causa di saccheggi, violenza, vandalismo per poter ripristinare l’ordine.
Il comune di Venezia invece con il progetto IRIS mette a disposizione una mappa dove poter segnalare il problema attraverso i social network come Twitter o tramite sms, inoltre il cittadino può commentare tali segnalazioni e segnalarne eventuali abusi.
Tutte le amministrazioni dovrebbero avvicinarsi al cittadino e semplificare i siti informativi; il comune di Torino ad esempio ha sostituito parole complesse con indicazioni più immediate come: TRAM – AIDS – BULLISMO, al posto delle solite “scritte” TRASPORTI – SANITA’ – VIOLENZA ecc…
Questi due interventi sono stati molto interessanti poiché non avevo idea esistessero tante possibilità d’innovazione grazie alla rete e alla base di ciò ritengo essenziale il dialogo e la comunicazione tra i cittadini per poter avere una vita migliore e un’assistenza da parte del proprio comune adeguata.