PRIMA ESERCITAZIONE: RELAZIONE RELATIVA AGLI INCONTRI CON MICHELE GALLO E GIANLUIGI COGO
Gli ultimi due incontri con i relatori Michele Vianello e Gianluigi Cogo ci hanno aiutato a focalizzare l'attenzione sul tema della comunicazione in rete attraverso le piattaforme digitali. con il continuo sviluppo della tecnologia e delle infrastrutture, diventa quasi inevitabile la nascita di un nuovo web evoluto e sociale, fondato e basato su una cooperazione globale al fine di dare un contributo per la conoscenza sociale. Protagonisti di tale "processo evolutivo", per certi versi, sono i media sociali, come i social networks, che favoriscono la partecipazione individuale o di gruppo, aiutando così la crescita di una nuova società digitale. Si innesca pertanto un originale ed inedito meccanismo di comunicazione anche con la classe dirigente basato su una partecipazione attiva da parte della popolazione, spinta ad accrescere il benessere collettivo e a fra emergere la propria individualità. Possiamo, così, veder nascere sotto i nostri occhi la eDemocracy, una democrazia elettronica che si sviluppa attraverso vari strumenti, generatrice di un nuovo status sociale per il cittadino, quello di Cittadino Digitale avente non solo diritti, ma anche, e forse principalmente, dei doveri. Una società di questo tipo, che ha già preso piede in Inghilterra e negli USA, viceversa in Italia, sembra non riuscire ad "esprimersi" al meglio. Eppure gli strumenti messi a disposizione sono gli stessi, o quasi. Cambia principalmente il modo si sfruttarli e manca la volontà, forse, da parte degli utenti del web di collaborare e condividere le proprie idee, mettendole a disposizione degli altri. Carenza di idee e progetti? Non credo. Probabilmente manca un pò di autostima e la volontà di mettersi in gioco o di rischiare. Manca il coraggio di esprimere liberamente le proprie idee, probabilmente per la paura di essere criticati, giudicati o di ricevere qualche "no"; ma ogni confronto è sempre costruttivo e produttore di insegnamenti utili o di input da poter sviluppare anche con l'aiuto di altri. Non siamo ancora capaci di "ragionare in gruppo", di pensare ad un programma più ampio, che esca dalla limitata realtà quotidiana individuale. E' evidente la mentalità un pò chiusa ed individualista del nostro paese (a differenza di molti altri!), ma una svolta deve arrivare, è necessaria ed urgente. Non si può restare aggrappati a credenze ed usanze antiche, stando fermi ai blocchi di partenza in questa corsa verso lo sviluppo globale. Bisogna almeno iniziare questa competizione e dovrebbero essere proprio i giovani a partecipare, facendo emergere le loro qualità e sfruttando al massimo questi strumenti.