mercoledì 24 febbraio 2010

Giorgia Giacuzzo 269230

I ESERCITAZIONE


Grazie a tre fattori il web si è evoluto ed è diventato il media sociale in assoluto. Facilitato da strumenti che prima non c’erano, oggi permette la partecipazione e la comunicazione tra milioni di utenti in diversi luoghi nel mondo, in tempo reale. Esiste infatti una proiezione dei cittadini anche nel digitale, dove vi sono espressioni, commenti, giudizi e altre forme di comunicazioni, che grazie alla rete si muovono molto più velocemente nel mondo digitale.

Il primo fattore è l’infrastruttura, ovvero avere sempre la connettività; la possibilità di accessibilità informatica in ogni punto della città in cui ci troviamo, a scuola, in stazione, al bar o in stazione; questo permette a tutti noi di fare parte in ogni momento di un insieme, di una collettività. Prima nella rete si cercava qualcosa, informazioni o documenti, oggi si cerca qualcuno, fai parte di un gruppo; la folla è la sorgente dell’idea.

Il secondo fattore è la tecnologia; negli ultimi anni si è evoluta per favorire il concetto di usabilità da parte di milioni di utenti.

Il terzo è la cultura, il digitale è una produzione collettiva dell’economia della conoscenza, non c’è più un flusso unidirezionale, tutti partecipano. Con web 1 la rete era passiva, vi era un utente, ora con web 2 la conoscenza è collettiva, le relazioni avvengono nei social network, dove tutti possono contribuire a questo benessere collettivo.

Il digitale viene spesso visto come un avere dagli utenti, ma non è così il cittadino digitale ha anche dei doveri; molti paesi hanno dato vita a sistemi nella rete dove il cittadino viene a contatto direttamente con la vita stessa del governo e dell’amministrazione, questo permette la partecipazione diretta delle persone che grazie a siti come Iris possono fare loro stessi presente, all’amministrazione e ad altri cittadini, problemi all’interno della città, nelle strade o nelle strutture. Questi interventi sono possibili mediante segnalazioni e geolocalizzazioni da parte degli utenti, così la governaments è collettiva e non solo, la democracy è dal basso, ovvero fatta dai cittadini; le amministrazioni sono presenti nei social network , perché sono infrastrutture, lì c’è la gente, queste amministrazioni capiscono che si può imparare dai cittadini.

In America questo avviene da anni con siti come fix my streat, in Inghilterra i cittadini possono vedere cosa fanno i parlamentari, anche in Italia questo avviene, a Venezia ad esempio c’è il gruppo “i 40 per Venezia”.

Tutto questo permette la circolazione delle informazioni e la partecipazione in modo diretto da parte di ognuno di noi. Anche agenzie come l’fbi permettono l’intervento diretto da parte degli utenti, di recente insieme ad un amico, mi è successo di entrare nel loro sito, e trovandolo interessante dal punto di vista organizzativo abbiamo deciso di inviare loro una mail pensando che mai e poi mai l’fbi avrebbe trovato il tempo di leggere, tanto meno di commentare il pensiero di due ragazzi dall’altra parte del mondo, invece tuttora ci tengono informati tramite e-mail su tutto quello che succede nel loro paese, sui ricercati o su crimini avvenuti, questo a dimostrazione che quest’organizzazione ha capito che nel web, in questa grande infrastruttura, è presente la gente. Grazie al web l’informazione può girare molto più velocemente, e cresce sempre di più il rapporto tra persone, agenzie, amministrazioni e governi.