venerdì 19 febbraio 2010

Francesco Facchinato 268804

Prima Esercitazione

Durante le conferenze tenute nelle prime due settimane di marzo da Michele Vianello e Gianluigi Cogo, ci sono state mostrate le enormi potenzialità che internet pone a disposizione di tutti; ma il vero scopo di tali conferenze era di dimostrare che tali potenzialità stanno iniziando a dare i loro frutti proprio in questo periodo.

Il signor Vianello ci ha mostrato come l’economia si stia modificando, o meglio adattando alla realtà informatica; oggigiorno per fare impresa non c’è più la necessità di spazio fisico, ma di conoscenze e idee che il web è in grado di riunire e condividere. Chi è in grado di sfruttare questo potenziale si erge sopra gli altri e mette in moto un processo importante: l’innovazione. Tuttavia perché effettivamente ci sia innovazione c’è bisogno di connettività; la banda larga diventa dunque essenziale per un mondo che si evolve così velocemente e che, nonostante tutto, vede ancora presente quello che viene definito digital divide.

Entrando maggiormente nell’argomento, si può dire che, grazie a quello che definiamo web 2.0, i confini spaziali vengono abbattuti da un’interattività quotidiana in tempo reale con il mondo circostante e con le persone che lo compongono. Come ha affermato il signor Cogo, il web si è molto evoluto rispetto ai suoi albori; il web non è più una forma d’informazioni a senso unico ma una fitta rete in cui le informazioni vengono condivise ed interagiscono tra loro. Ed è proprio la possibilità d’interazione, di condivisione e di dialogo che danno vita a nuove opportunità di collaborazione collettiva.

Per esempio si può pensare le possibili applicazioni nel campo della medicina o della scienza; medici di tutto il mondo possono, qualora ve ne sia la necessità, accedere al quadro clinico di un paziente con un semplice click o addirittura assistere in tempo reale ad un intervento, monitorando e dando dei consigli al medico che deve operare. Scienziati di tutto il mondo possono condividere idee ed enormi moli di dati (come quelli che si ottengono dagli esperimenti al CERN) in modo rapido e produttivo.

Tutto ciò porta a un’accelerazione esponenziale di conoscenza.

Tuttavia queste grandi opportunità vedono coinvolti anche i singoli individui non solo nelle relazioni interpersonali o in quelle di carattere lavorativo, ma anche nel rapporto cittadino-stato, cosa molto importante anche se ancora difficilmente attuabile. In questo caso si parla di E-Democracy (=democrazia elettronica) e di E-Government (=amministrazione digitale) che permettono al singolo di contribuire positivamente al bene comune superando i vincoli e i lunghi tempi burocratici, agevolando le pratiche, velocizzando i tempi di risposta e permettendo ai cittadini una collaborazione più diretta alle decisioni politiche.

Come ci è stato mostrato, lo Stato può essere maggiormente coinvolto nelle esigenze dei propri cittadini sfruttando il web 2.0; già adesso iniziano a nascere molti siti in cui un qualsiasi cittadino può avvertire di eventuali problemi alle strade o infrazioni del codice della strada; già adesso i cittadini di alcuni Stati possono aiutare i propri politici a prendere decisioni più mirate rispetto alle esigenze collettive.

Purtroppo c’è ancora chi vede internet come un male nel mondo da vincolare o addirittura da estirpare, probabilmente più per interesse personale che per valore morale. Questa è una realtà attuale e non molto distante da noi; esempi del genere li troviamo anche qui in Italia. Internet invece non solo è sinonimo di libertà e d’informazione, ma è soprattutto un grande potenziale che va sostenuto e sfruttato.