I Esercitazione
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Le due conferenze vertevano sul tema dell’evoluzione che ha toccato il web negli ultimi 10-15 anni, e che lo ha portato allo stadio attuale. Tale stadio viene definito “Web 2.0”; con questo nome si vuole indicare un nuovo tipo di rete, un nuovo modo di intendere il web. Nei primi anni ’90 infatti, quando lo sviluppo della rete era ancora agli albori, il concetto di internet e di divulgazione di informazioni in rete era radicalmente diverso: i contenuti erano generati da pochi webmasters, ovvero singole persone che amministravano il loro spazio in rete caricando informazioni trattate unicamente da loro e non confutabili dalle varie utenze, che dovevano accettare questo scambio unilaterale e “verticale” di contenuti ed attenersi ad esso prendendolo per vero. Dopo una “fase di transizione”, dove la rete subì una piccola apertura verso i suoi fruitori, grazie ai primi siti di compravendita via internet come e-bay, il web ha letteralmente capovolto la sua natura primordiale, diventando un vero e proprio luogo di condivisione di contenuti generati tra utenti, con diffusione di essi in maniera totalmente “orizzontale”; si comincia a parlare dunque di USER GENERATED CONTENT, il fruitore della rete è così il nuovo cardine della rete, il nuovo perno attorno al quale il web deve girare. Questo è stato reso possibile dall’enorme potenziale odierno che la rete dà di creare contenuti, fornito all’utente dalle piattaforme social network, come facebook, twitter, flickr, youtube, trip-advisor, ecc…
Con i relatori si è parlato di come questo nuovo modo di intendere il web è stato sfruttato per migliorare la realtà che ci circonda e la quotidianità. Per questo esistono piattaforme come IRIS, un software che serve a migliorare la città di Venezia tenendo conto degli immediati bisogni dei cittadini e agevolando una comunicazione rapida e diretta tra cittadino e datore di servizi. Così si argina notevolmente le dispersive e spesso poco efficienti pratiche burocratiche. Per portare questo servizio a più cittadini possibile è però opportuno, come ricorda il professor Vianello, provvedere a coprire l’intero territorio di Venezia con una rete Wi-Fi a banda larga.
Nel secondo incontro è stato introdotto il concetto di “democrazia partecipata”, una sorta di infrastruttura digitale che mette il cittadino in condizione di esercitare i suoi diritti, come votare o pagare tasse o bollette, tramite applicazioni della rete. Si crea dunque una democrazia digitale. In tutto ciò però il cittadino/utente ha anche dei doveri, che sono quello di partecipare e di creare contenuti affinchè questo sistema sussista e possa mantenere l’efficienza necessaria per la quale è stato pensato.
Il web dunque, da una condizione iniziale pressoché “statica”, dove i contenuti venivano immessi da singoli e assorbiti da pochi, è ora messo in moto da noi, la CROWD-SOURCE, i nuovi produttori dei contenuti web, che abbiamo questo dovere di produrre materiale per la struttura digitale e sfruttare le nuove tecnologie affinchè tale materiale sia fruibile dalla maggior parte di persone.
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