giovedì 25 febbraio 2010

GIAMPAOLO COSTANTINI 269104

Prima esercitazione
Corso di informatica e disegno digitale

Causa problemi con i formati del testo di openoffice (non riesco a copiarlo nel "modifica post") allego il link di facebook dove ho pubblicato la mia esercitazione.
Per qualsiasi chiarimento questa è la mia mail: recjp90@hotmail.it
(al professore Galluzzo: le ho richiesto già l'amicizia su facebook quindi dovrebbe visualizzare senza problemi il link)
Mi scuso per il disguido che provvederò a risolvere il più presto possibile.

Questo è il link:
http://www.facebook.com/?ref=home#!/note.php?note_id=100459063328402&id=1557491821&ref=mf

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ho chiesto aiuto ed ecco il risultato:

Corso di informatica e disegno digitale,
Prima esercitazione:

Nelle date del 3 e 10 marzo sono avvenute due conferenze, trattate rispettivamente da M.Vianello e G.Cogo. Il contenuto degli argomenti trattati durante questi convegni si può dire vario ed interessante, con un attenzione particolare per il tema del computer come strumento d'accesso alla rete e quindi, a quasi tutto quello che comprende l'attualità odierna in qualsiasi campo. Ma venendo alla relazione di Vianello, possiamo inizialmente indicare tre temi, che sono stati i punti di partenza per l'introduzione della sua esposizione ovvero Venezia vista come città in continuo divenire, web 2.0 come nuova idea di rete ed infine la cittadinanza ottenuta acquistando un computer con libero accesso alla rete.
Venezia è da sempre vista, da un occhio inesperto, come la città “ferma”, cioè come luogo di conservazione, quindi chiusura alle novità; ma come affermato dal primo relatore, ciò che in realtà accade è l'esatto contrario, ossia, è presente tra gli abitanti una certa voglia di novità. Ovviamente la riconversione edilizia di Venezia è costosa e problematica, ma allora, in che modo si può rendere Venezia innovativa? Si è parlato di due modalità: la Green Economy, cioè la riconversione dell’economia alla sostenibilità ambientale e il passaggio dalla produzione industriale di prodotti concreti, alla creazione di servizi virtuali. Il concetto esposto è il nuovo utilizzo che si fa dello spazio che nel caso preso in considerazione, cioè il computer, è praticamente nullo, rispetto ad uno spazio virtuale che conta attualmente (in hard disc più capienti) svariati terabyte di memoria. Cosa ci vuole indicare questo fenomeno? La risposta molto intuitiva è fornita dalle numerose imprese virtuali che sono nate proprio durante questi ultimi anni. Vianello porta come esempio lampante un sito che ormai conoscono e utilizzano tutti, Google. Da ultimi sondaggi Google è una delle imprese più importanti a livello internazionale; sorprendentemente tutta la sua fortuna deriva da un solo algoritmo particolare. Ci domandiamo a questo punto com'è possibile che un servizio virtuale, per giunta non avvertibile in un primo momento, possa essere così apprezzato a tal punto da far decollare il mercato economico della rete e far dire al nostro relatore che sta iniziando una nuova era? A questo punto possiamo trattare il secondo argomento.
Iniziamo definendo web 2.0: a differenza di quello che si immagina, l'ultimo non è un software, ma semplicemente un'idea di internet diversa da quella con cui la rete è stata sviluppata al principio. L'idea consiste nella creazione di siti dove l'utente ospite non è solo un semplice lettore, ma un effettivo “creatore del sito”, cioè, ogni utente può interagire con il sito. A grandi linee si può asserire che l'utente è in qualche modo partecipe della “grandezza” del sito. Vianello ha preso in considerazione i siti più in voga del momento per spiegare meglio web 2.0. L'esempio più evidente è Wikipedia, che si basa sulla condivisione della conoscenza di tutti gli utenti che desiderano apportare al sito informazioni enciclopediche di propria origine (cioè non copiate ma ideate di proprio pugno). Il fondamento di base è la alta frequentazione del sito, cioè, più utenti lo utilizzano più il sito diviene completo e affidabile (in questo caso). Altri siti che funzionano allo stesso modo sono: Facebook che permette alle persone di rimanere in contatto tra loro, YouTube grande archivio di video “postati” dagli utenti, Flickr è una community fotografica e dimostra assieme al precedente il costo ormai quasi nullo dello storage, Tripleadvisor dove gli utenti viaggiatori valutano i luoghi da essi visitati ed infine Ebay dove si può comprare quasi tutto quello che si cerca. I siti sopra elencati, sono tutti di grande successo il cui inventore ha avuto in seguito grande fortuna economica dalle pubblicità. Ma se il funzionamento di questi siti deriva dalla frequentazione di massa, cosa implica ciò nel singolo utente? Ora passiamo al terzo argomento trattato.
La possibilità di accedere alla rete è ormai quasi in tutto il paese applicabile, ma rimane da pensare a quelle povere cittadine che rimangono escluse da questa possibilità. Anche se ufficiosamente, le ultime, sono completamente emarginate dal mondo e dall'attualità lavorativa poiché il futuro lavorativo è basato principalmente su internet. D'altronde la realtà arretrata può essere notata semplicemente nel paesino sperduto di montagna per esempio. Il destino di questi paesi è quello di scomparire lentamente in questa condizione. Ma da questo esempio possiamo ricondurci al singolo. Oramai l'utente deve adeguarsi alle novità e farne parte poiché per essere integrato con la società deve far parte della società ed essere fautore di essa, cioè, non solo deve essere informato sul funzionamento dei nuovi siti, ma deve dedicare parte della sua giornata (quindi parte della sua vita) alla collaborazione con altri utenti. A questo punto sorgono domande e risposte come: “Perchè farlo? Lo fanno tutti. A quale scopo? Le varie utilità della rete. Se non lo fai? Sei fuori.” Ovviamente, come all'inizio per presentare il terzo tema, queste domande sono provocatorie, ma danno l'idea di come un individuo sia obbligato a fare parte di questo grande sistema; lo stesso Vianello ha detto all'incirca che avere l'accesso alla rete è come avere una seconda cittadinanza.
In conclusione Vianello espone alcuni progetti da lui organizzati, come MyVega, una community atta alla collaborazione tra imprese e lavoratori per lo scambio di informazioni utili.
Passiamo ora ad analizzare la conferenza esposta da Cogo. Il caposaldo principale è l'integrazione del web 2.0 nella pubblica amministrazione, ma comunque sviluppa tre temi principali: la democrazia partecipata, la possibilità di applicare nuove tecnologie alla vita politica e all’amministrazione, i social media.
La democrazia partecipata si fonda sul rapporto tra l'elettore e il rappresentante, che con l'avanzare della cultura tecnologica globale sta lentamente cambiando, oltre che questo rapporto, anche altri processi affini a questo argomento. Nuovi mezzi permettono la comunicazione diretta tra i primi due soggetti; ma non bisogna cadere nel banale. Il concetto va ben oltre la semplice definizione data del “voto on-line” ma presuppone un coinvolgimento quotidiano dell'utente anche durante il mandato (un esempio è quel sito statunitense che permette di fare una domanda direttamente al presidente Obama, il quale risponderà in seguito alla votazione degli utenti del sito, alla domanda posta).
Ma la “informatizzazione” dell'amministrazione statale può avvenire se la rete è sempre disponibile (e qui nasce l'idea delle smart city), l'accesso alla rete deve avere costi moderati ed accessibili a tutti e se esiste una diffusa conoscenza sull'utilizzo del web e sulla sua teoria fondamentale della condivisione e della disponibilità al dialogo.
Tra le forme di comunicazione spiccano quindi i social media, sempre più veloci ed intuitivi, con la possibilità di condividere immagini e video. A livello amministrativo esistono anche siti dove vengono trattati gli stessi problemi posti nei consigli comunali (esempio 40 X Venezia). Siti come Fix my street (controllo delle strade) permettono persino di aiutare gli enti pubblici. A concludere le due conferenze si può dire che sono stati descritti temi di estrema attualità con una forte attenzione sulle applicazioni che questi siti hanno nella società.
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Grazie Jacopo!!!!!