Durante gli incontri di Michele Vianello e Gianluigi Cogo si sono sviluppati vari aspetti fondamentali, che si rifanno tutti a un grande tema centrale: le tecnologie e il mondo digitale.
In questi anni possiamo affermare che siano avvenuti grandi cambiamenti in quasi tutti i settori, ma soprattutto nel mondo della connettività. Questo perché è stato possibile lo sviluppo di nuovi strumenti che hanno permesso alla gente di entrare ancora più in contatto tra loro e con il mondo della rete. Possiamo quindi parlare di innovazione. Innovazione intesa come sviluppo, come “processo in divenire che guarda in avanti”, così definito da M. Vianello. Basta pensare alla Green Economy (economia ecologica), cioè alla riconversione dell’economia che consiste nell’utilizzo di energia “pulita” basata sulle tecnologie rinnovabili come sostituta per i combustibili fossili e il risparmio energetico grazie all’efficienza. Oppure alle smart cities: parola che indica e descrive la possibilità di una migliore qualità di vita all’interno di spazi urbani che ci aiutino a realizzare i nostri progetti di vita e di lavoro. In pratica sono “città che fanno della connettività il loro strumento di progresso”.
Per quanto riguarda il primo punto, Venezia è una città dove si può innovare ed è dimostrato dal fatto che è stato attuato un processo di realizzazione di una rete di proprietà del comune in fibra ottica e wi-fi in quest’area, per favorire l’accesso alla rete non solo ai 270.000 residenti, ma anche ai circa 20 milioni di turisti che ogni anno giungono in città. L’obiettivo è quello, innanzi tutto, di ridurre il digital divide, creando la possibilità di un accesso alla rete a basso costo per tutti, e in particolare per i giovani.
Il punto chiave, perciò, dell’innovazione e dello sviluppo, così come della connettività è la collaborazione: più dialogo tra le persone, più conversazioni, più contatti, più contenuti, più conoscenza.
Ora c’è un avvicinamento alla rete diverso dal passato, soprattutto grazie allo sviluppo di piattaforme che consentono il dialogo, come Facebook, Twitter, LinkedIn, Youtube e lo stesso Google (sono tutti esempi di collaborazione e sono tutti strumenti per trasmettere la conoscenza), ma anche grazie allo sviluppo di “strumenti di connettività” a prezzi variabili e al costo basso dello storage (la possibilità di conservare i dati).
Oggi si parla di “economia della lunga coda” o “the long tale” costituita dalla somma di piccolissime cifre, cioè ognuno dà una parte della sua conoscenza agli altri e il poter accedere al Web, attualmente, determina le nostre opportunità di vita e ci permette di entrare a far parte di un dialogo più grande.
È chiamata democrazia digitale ed è una forma di democrazia diretta, attiva e collaborativa. Uno strumento molto importante per l’esercizio di questo tipo di democrazia sono i media sociali che favoriscono la partecipazione individuale o di gruppo delle persone.
Secondo G. Cogo sono tre i fattori sociali che hanno contribuito a questo cambiamento: l’infrastruttura, ovvero il fatto di avere sempre a disposizione in ogni luogo la connettività; la tecnologia e il concetto di usabilità; la cultura, infatti “senza di essa tutto ciò non ha senso e la partecipazione non potrebbe crescere”.
Quindi ognuno di noi può contribuire a questo benessere collettivo e produrre qualcosa per la conoscenza e per gli altri.
La parola chiave è Connettività.