venerdì 19 marzo 2010

Giorgia Tullio 269308

Prima esercitazione

I primi due incontri dedicati agli Scenari Digitali hanno visto come protagonisti Michele Vianello e Gianluigi Cogo.
Il Direttore del Parco Scientifico Tecnologico ha affrontato in particolare tre temi: Venezia; web 2.0; la cittadinanza oggi.
Ci si è chiesti innanzitutto se Venezia è un luogo dove poter fare innovazione, e soprattutto, che cosa vuol dire innovazione. Vianello ne ha individuati due parametri: la green economy, e i BIT.
L’economia fino ad oggi si è basata su produzioni reali, materiali: lo sviluppo era legato alla fabbrica, al numero delle persone impiegate, all’utilizzo degli spazi. Ma nella nuova economia lo spazio è irrilevante: ciò che conta sono i bit, cioè la quantità di informazioni che la rete è in grado di trasmettere. Gli ingredienti fondamentali sono la conoscenza e la capacità di trasmettere idee. Come lo stesso Vianello ha detto:”non c’è più l’economia degli atomi, ma quella dei bit”.
Venezia perciò è un luogo dove poter fare innovazione in quanto, grazie agli strumenti di connettività si può benissimo ovviare a uno dei principali problemi di questa città: lo spazio.
Ciò che risulta fondamentale è la capacità di connettersi e di lavorare in gruppo: il lavoro si sviluppa orizzontalmente, si basa sulla collaborazione, sulla trasversalità della conoscenza.
Per fare tutto questo c’è bisogno della rete a banda larga e del wifi diffuso. Grazie alla rete è possibile organizzare in maniera differente ad esempio la sanità e i trasporti: “…è la connettività che fa la differenza oggi fra le aree urbane” (Vianello).
Il secondo tema affrontato è il web 2.0.
Nella prima generazione digitale i rapporti erano unidirezionali, non vi era dialogo. Web 2.0 è un approccio totalmente diverso alla rete, determinato da tre variabili:
 Sviluppo di strumenti di connettività a prezzi accessibili
 Sviluppo di piattaforme come Facebook, Twitter, Youtube, Wikipedia, che consentono il dialogo senza filtri e la possibilità di usare in rete software diversi
 Possibilità di archiviare dati a basso costo.
Si parla di “USER GENERATED CONTENT” = contenuti generati dagli utenti. Tutto si basa sulla collaborazione, sul “passa parola” e sulla “teoria del dono” (es. Wikipedia).
L’economia della rete è stata definita da David Weinberger come una lunga coda, “a long tale”, in quanto fatta da tante piccole spese; vi sono nuovi rapporti fra le aziende e gli utenti, che possono finalmente acquistare solo ciò che gli interessa ( pensiamo ad esempio alla possibilità di poter acquistare singole canzoni invece di tutto il cd musicale).
Terzo tema trattato: la cittadinanza. Essere cittadini oggi significa anche poter accedere alla rete. Questo permette ad esempio di poter comunicare con la pubblica amministrazione. A Venezia Iris permette al cittadino di segnalare eventuali problemi con la garanzia di ottenere sempre una risposta. C’è interazione tra il comune e la comunità cittadina. Un altro esempio di questo genere è il sito della Casa Bianca, in cui periodicamente Obama si sottopone alle domande scelte dalla community stessa.
Su quest’ ultimo tema si riallaccia anche il secondo incontro, con Gianluigi Cogo.
Egli ha focalizzato il discorso inizialmente soprattutto sui due termini: “democrazia elettronica”. I rapporti tra chi governa e chi è “governato” stanno cambiando. La democrazia digitale è una forma di democrazia diretta, partecipata. In Italia essa viene spesso associata al voto elettronico. In Inghilterra invece viene intesa soprattutto come interazione fra politici e cittadini, una partecipazione, un aiuto verso chi governa, anche durante il mandato.
Il cittadino digitale ha dei diritti (ad esempio servizi più efficienti) ma anche doveri (intesi come impegno in una governance partecipata).
Il web, inizialmente unidirezionale, come già detto, ora si è evoluto, diventando il media sociale per eccellenza, grazie a tre fattori: infrastruttura, tecnologia, cultura digitale.
Differenza tra ieri e oggi:
Web 1: l’utente era passivo e soggetto alle decisioni di altri che producevano; si andava alla ricerca di
qualcosa;
Web 2: tutti producono conoscenza, conoscenza collettiva. Si va alla ricerca di qualcuno. Le conoscenze
sono legate tramite relazioni che si sviluppano grazie ai social network.
È la folla la vera risorsa; con il web le persone tornano al centro del mondo. Vi è interattività assoluta; i contenuti sono scambiabili nelle varie piattaforme. Un’idea appena prodotta è potenzialmente disponibile subito a milioni di persone. Le relazioni non sono più fra oggetti ma fra persone. “La macchina siamo noi” ( Cogo).
Sono nati numerosi servizi di democrazia sul web: esempi come “fix my street”, “Mobilità Palermo”, “I 40 per Venezia”, sono esempi di partecipazione spontanea; sono manifestazioni create dal basso, dai cittadini stessi. Come già detto dal precedente relatore, oggi è anche possibile rappresentare l’azione di governo attraverso i social media. Pensiamo ad esempio a “The Work for You” che permette ai cittadini inglesi di monitorare il lavoro dei loro parlamentari.
In conclusione perciò, oggi come oggi, la rete può garantire un livello di vita migliore e puo’ fare la differenza per le nostre opportunità.